lunedì 5 novembre 2007

Le due facce della nautica



Per chi si chiede cosa faccia la gente al master di giornalismo di Padova... Questo è uno dei servizi creati da noi, nella specie mio e del "collega" Luca De Berardinis. Il tutto partiva da una semplice domanda: in tanti vediamo in giro yacht e panfili da centinaia di migliaia di euro, e ne ammiriamo il lusso e la bellezza (e di solito anche le tipe che ci stanno sopra). Ma vi siete mai chiesti come e da chi vengano costruite queste barche e quali siano le condizioni di lavoro nei cantieri?

Per fare un confronto siamo andati prima a visitare il Salone della Nautica di Genova, dove era in esposizione il meglio della produzione italiana e mondiale, e poi alla Fincantieri di Marghera, dove vengono prodotte alcune tra le navi da crociera più lussuose del mondo: dalle ammiraglie della Costa alle navi della Cunard, la stessa compagnia armatrice del famoso Titanic.

Il servizio è necessariamente un condensato, e tante cose non sono potute entrare. Ma nei dialoghi a telecamera spenta di cose ne sono uscite eccome... Un dato per tutti: dei lavoratori venuti a contatto con materiali da costruzione, vernici e simili contenenti asbesto, uno stretto parente dell'amianto, non uno è vissuto più di 5 anni dalla data di pensionamento. I lavoratori ora sanno che una volta in pensione a loro resta al massimo questo da vivere. Una cosa è scriverlo, un'altra è doverci convivere quotidianamente.

Altra cosa uscita? I lavoratori stranieri delle ditte di subappalto, nel servizio problema solo accennato. Un operaio medio della Fincantieri, ci hanno raccontato le nostre fonti, percepisce (o dovrebbe percepire) almeno 60 euro l'ora. Lavoro a rischio, alta conoscenza richiesta, materiali pericolosi, eccetera eccetera. Figuratevi chi dirige i lavori, che in genere ne chiede molti di più. Un dirigente delle ditte di subappalto chiede, per sè, 20 euro all'ora per lo stesso lavoro. Ci vuole poco a dedurre che, se il dirigente ci deve guadagnare, il lavoratore subappaltato ne prenda ancora meno.

E chi li fa i lavori così a poco? Gli immigrati. Che quanta conoscenza hanno di questo lavoro? Nessuno lo sa. Il capo dei lavori si affida infatti per lo svolgimento alle dite di subappalto, ma non ha nessun controllo su chi queste utilizzino nella costruzione dell'opera. Navi che portano in giro per il mondo milioni di persone vengono costruite da persone che ufficialmente nemmeno esistono. E basta guardare alla fermata dell'autobus fuori dal cantiere per vedere quanti siamo gli immigrati sul totale dei lavoratori.

Questo è un assaggio, ma ancora tanto ci sarebbe da dire.

Tra pochi giorni la seconda puntata. Ma intanto
ecco a voi..."Le due facce della nautica"!

(visibile anche su youtube insieme a tutti gli altri del nostro master qui)

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