Ogni tanto lo rileggo... E molto spesso penso che mi piacerebbe, poter arrivare anche solo a qualcosa di vagamente simile...
Da "Bloghdad - quattro passi tra Irak e dintorni", il blog di Enzo Baldoni, giornalista ucciso in Iraq il 26 agosto 2004
sabato, 24 luglio 2004
La terra, il tepore, la morte.
- E' tornato. E' tornato il momento di partire.
- Da un po' di tempo la solita vocina insistente tra la panza e la coratella mi ripeteva: "Baghdad! Baghdad! Baghdad!". Ho dovuto cedere.
- Come sempre, quando si prepara un viaggio importante, cominciano a grandinare le coincidenze. E chissà quanto sono segni e quanto le provochiamo noi.
- Ancora una volta, prima di una partenza, mi sono sdraiato sotto le stelle, nella Romagna dei miei nonni e della mia infanzia, in cima a Monte Bora, sulla terra notturna ancora calda del sole di luglio.
- La terra, sotto, mi riscaldava il corpo. La brezza, sopra, lo rinfrescava.
- Lucciole, profumo di fieno tagliato, il canto di milioni di grilli.
- E' qui che da piccolo studiavo spagnolo su un libro trovato in soffitta. E' qui, davanti a un piatto di tagliatelle, che tre anni fa si è fatta sentire la solita vocina che ripeteva: "Colombia, Colombia, Colombia!"
Si è parlato molto di morte in questi giorni: della morte serena di Zio Carlo, filosofo e yogi, che forse sapeva la data del suo trapasso. Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch'io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L'indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato.
di zonker [Enzo G. Baldoni] | 02:53, ora di Baghdad |"Bloghdad - quattro passi tra Irak e dintorni"
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1 commento:
Grande Enzo.
M.
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