lunedì 19 novembre 2007

Ricordi da rileggere - Enzo Baldoni

Ogni tanto lo rileggo... E molto spesso penso che mi piacerebbe, poter arrivare anche solo a qualcosa di vagamente simile...

Da "Bloghdad - quattro passi tra Irak e dintorni", il blog di Enzo Baldoni, giornalista ucciso in Iraq il 26 agosto 2004

sabato, 24 luglio 2004
La terra, il tepore, la morte.

E' tornato. E' tornato il momento di partire.
Da un po' di tempo la solita vocina insistente tra la panza e la coratella mi ripeteva: "Baghdad! Baghdad! Baghdad!". Ho dovuto cedere.
Come sempre, quando si prepara un viaggio importante, cominciano a grandinare le coincidenze. E chissà quanto sono segni e quanto le provochiamo noi.

Ancora una volta, prima di una partenza, mi sono sdraiato sotto le stelle, nella Romagna dei miei nonni e della mia infanzia, in cima a Monte Bora, sulla terra notturna ancora calda del sole di luglio.
La terra, sotto, mi riscaldava il corpo. La brezza, sopra, lo rinfrescava.
Lucciole, profumo di fieno tagliato, il canto di milioni di grilli.
E' qui che da piccolo studiavo spagnolo su un libro trovato in soffitta. E' qui, davanti a un piatto di tagliatelle, che tre anni fa si è fatta sentire la solita vocina che ripeteva: "Colombia, Colombia, Colombia!"

Si è parlato molto di morte in questi giorni: della morte serena di Zio Carlo, filosofo e yogi, che forse sapeva la data del suo trapasso. Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch'io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L'indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato.

di zonker [Enzo G. Baldoni] | 02:53, ora di Baghdad |
"Bloghdad - quattro passi tra Irak e dintorni"

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