Ieri si è parlato tanto nelle varie trasmissioni tv e radio anche di questo: l'informazione ha agito bene?
Mi spiego: se non avesse collegato istantaneamente, in base a dubbie prove, la passione da tifoso di Gabriele Sandri alla sua morte, sarebbe successo tutto quello che è accaduto dopo lo stesso, con la guerriglia urbana dei tifosi nelle strade? Se non fosse stato "un tifoso della Lazio" ma "un ragazzo qualunque", tutto quello che è seguito negli stadi sarebbe accaduto comunque?
Per quello che penso io, forse no. Non si è pensato, credo, alla polveriera-tifosi su cui si stava seduti, in una situazione che dopo l'omicidio Raciti non è cambiata per nulla. E l'informazione ha sbagliato, sottovalutando tutto questo. Ho provato a capire come sia sata raccontata la storia ieri andando a veder le prime agenzie. Ho preso quelle dell'Agr, dove ho lavorato, perchè conosco l'agenzia e perchè in genere sono abbastanza fedeli alle agenzie così come escono. Guardarle tutte sarebbe stato troppo lungo per i tempi a mia disposizione.
La prima notizia viene data all'una, e dalle agenzie viene sparata così: ho preso il primo lancio dell'Agr, che è datato 11:50.
Arezzo: scontro tra tifosi in area di servizio A1, un morto
11 nov 11:50 Cronache
AREZZO - Una persona e' morta dopo uno scontro tra tifosi in un'area di servizio lungo l'A1, nel territorio di Arezzo. Secondo le prime informazioni la vittima sarebbe un tifoso laziale. Non e' ancora chiara la dinamica di quanto accaduto e le responsabilita' sulla morte del tifoso. Sembra, secondo quanto emerso, che la vittima sia stata raggiunta da un colpo di pistola. Tutto e' avvenuto nell'area di servizio di Badia al Pino dove si sarebbero scontrati tifosi della Lazio e della Juventus. Sul posto e' intervenuta la polizia. (Agr)
Credo che dopo aver letto questo lancio non collegare tutto ad una rissa tra tifosi (e quindi al calcio) sia quasi impossibile. Alle 12:07, 17 minuti dopo, esce la notizia che a sparare sarebbe stato un poliziotto, ed esce così:Arezzo: scontro tra tifosi, a sparare forse un poliziotto
11 nov 12:07 Cronache
AREZZO - Sarebbe stato un poliziotto a sparare il colpo di pistola che ha ucciso il tifoso laziale nell'area di servizio lungo l'autostrada A1, nell'aretino. Secondo le prime ricostruzioni, l'agente avrebbe aperto il fuoco per sedare i tafferugli scoppiati tra le tifoserie biancocelesti e juventine che si sono scontrate nell'area di servizio di Badia al Pino. (Agr)
Alle 13 si scopre l'identità del ragazzo (citato solo come "tifoso") ucciso: un dj romano di 28 anni. In meno di un'ora il tam tam della curva svelerà il nome, e comincerà ad organizzare le proteste. Si attende una sospensione delle partite, come successe per la vicenda dell'ispettore Filippo Raciti. Ancora non è resa nota nessuna possibile dinamica dell'accaduto. Si sa solo che un poliziotto ha probabilmente ucciso un tifoso. Senza alcun apparente motivo. E ancora nessuno si rende conto delle conseguenze a cui questo potrà portare.
Arezzo: tifoso ucciso, e' un dj romano
11 nov 13:01 Cronache
AREZZO - Sarebbe un dj del litorale romano, di 26 anni, l'ultras ucciso negli scontri tra le tifoserie della Lazio e della Juventus scoppiati nell'area di servizio dell'A1. La vittima stava andando in auto a Milano per seguire la partita contro l'Inter insieme ad altri tre tifosi laziali. Questi ultimi sarebbero stati poi portati alla questura di Arezzo per essere ascoltati come testimoni. A riferirlo sono altri supporter biancocelesti che, dopo aver appreso la notizia della morte del tifoso, hanno raggiunto la caserma della polizia stradale di Arezzo. Sempre nell'area della caserma si
trova l'auto su cui viaggiava la vittima. La macchina avrebbe il finestrino posteriore sinistro infranto. (Agr)
Alle 13:37 la notizia dei primi scontri a Bergamo. Nel frattempo ancora nessuna versione ufficiale sulla dinamica dei fatti. Voci, solo voci. Che nessuno conferma o smentisce. Lasciando le tifoserie ad organizzarsi e l'informazione nel caos, mentre rimbalzano le dichiarazioni del fratello della vittima che parla di "omicidio volontario".
Bergamo: scontri tra tifosi e forze dell'ordine
11 nov 13:37 Sport
BERGAMO - Scontri tra tifosi e forze dell'ordine a Bergamo, dove e' in programma la partita Atalanta-Milan. La tensione e' esplosa all'arrivo della notizia della morte dell'ultra' laziale, rimasto ucciso in un'area di servizio vicino ad Arezzo. Secondo le prime informazioni, la polizia avrebbe lanciato lacrimogeni, e ci sarebbero alcuni contusi. (Agr)
A questo punto cominciano ad uscire le prime versioni sulla dinamica, non riportate dalle agenzie. Sono perlopiù le televisioni a dare la notizia, e restano assurdamente ferme per tre ore a parlare di una versione che fa acqua da tutte le parti. L'agente, accortosi dall'altra parte dell'autostrada (nell'autogrill in senso di marcia opposto a quello dei ragazzi) (!) dei tafferugli, spara due colpi in aria per avvertimento. La versione non regge per tre lampanti motivi, che però non vede nessuno. 1) Da un lato all'altro dell'autostrada ci sono sei corsie per complessivi 18 metri di strada, guardrail, jersey e rete di protezione, oltre al traffico circolante. Come fa l'agente a sentirli litigare e a veder bene la scena? 2) L'agente dichiara di aver sparato due colpi in aria per avvertimento. Come fa uno di questi a colpire il finestrino di una machina che è più basso addirittura della traiettoria di un colpo sparato ad altezza uomo? Il proiettile ha forse rimbalzato su un gabbiano di passaggio? 3) Le versioni successive dicono che al momento dello sparo dell'agente la lite si fosse già conclusa, e le macchine si stessero avviando verso l'uscita della piazzola di sosta. Perchè l'agente spara proprio in quel momento?
Queste domande sorprendentemente sembra non porsele nessuno, e la versione viene divulgata fino alle prime incertezze che le agenzie addebitano addirittura al questore. Cominciano ad essere messe in dubbio anche le versioni che legano la lite all'essere tifosi da parte dei partecipanti. Si cerca di slegare il tutto dall'ambiente del tifo. Questo però solo alle 14:48, 12 minuti prima dell'inizio delle partite.
Tifoso ucciso: questore, "Tragico errore"
11 nov 14:48 Cronache
ROMA - ''E stato un tragico errore''. Lo ha detto il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe, in riferimento alla morte del giovane tifoso laziale. ''Il nostro agente era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone che non erano stati individuati come tifosi degenerassero, con gravi conseguenze per entrambi - ha spiegato - esprimo profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia della vittima''. (Agr)
E' ormai troppo tardi per tornare indietro, e la nuova domenica assurda del calcio italiano finisce così, tra caccia ai poliziotti, ai giornalisti e devastazioni ai commissariati e al palazzo del Coni a Roma. (Altri link di riassunto ai fatti di ieri qui (Rai news 24), qui (La Repubblica) e qui (il Sole 24 ore sport)).
Mi sono chiesto come avrei fatto se fosse toccato a me da giornalista raccontare le cose. Forse sarei caduto anch'io, lo ammetto sinceramente, nella trappola del "tifoso", a legare tutto a risse per il calcio. Non conoscendo il morto e volendo dare una caratterizzazione all'evento, legarsi a questo era facile, e confesso che non credevo avrebbe scatenato le violenze che invece sono poi seguite. Poteva succedere in un lunedì, anzichè in quella "maledetta domenica. Poteva succedere fuori da una discoteca, come ha detto qualcuno. Poteva essere, e tutto sarebbe stato quasi sicuramente diverso, niente mo toglie questa idea. Quasi sicuramente penso che avrei posto dei dubbi da subito sulla versione fornita dalla questura: troppi i particolari che non collimavano, per non accorgersene, e troppe le interpretazioni errate che stavano nescendo in ogni dove per non sentirle e rendersi conto di dove si andava. Altrettanto sicuramente sarei stato picchiato se fossi andato a riprendere le immagini degli scontri, perchè non mi sarei accontentato di vederli da lontano.
Intanto mi accontento di imparare una lezione: tutto quello che fai e dici porta a conseguenze, che a volte nemmeno ti immagini se non tieni conto del terreno in cui agisci. Pare semplice, ma non lo è stato. Se mai mi toccherà in futuro qualcosa del genere, mi ricorderò di quello che è successo ieri e oggi.
L'inchiesta va avanti, le contestazioni e i fatti anche, ma non è di questo che volevo parlare. Volevo solo sperare in un piccolo pensiero da parte degli addetti ai lavori, perchè secondo me ieri, nel mondo della stampa, qualcuno un po' ha sbagliato. A voi non pare?
Fatemi sapere.
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