mercoledì 31 ottobre 2007

Poesia all'Umberto Nazionale

Stavo per chiudere tutto, ma mentre cazzeggiavo su internet ho trovato una cazzata di dimensioni tali che non potevo non postare qui...

Da "La Padania, La Voce del Nord":


Una POESIA SU BOSSI (dalla Padania la voce del Nord )



L'eroe vero della devoluzione

L'angoscia era profonda,
abitava la terra e cielo,
un tremendo gelo
torceva dignità.
Poi la primavera venne
portando seco un Uomo
ed egli come il tuono
scosse ogni torpor.
Alla rabbia del Nord
sposò la sua intelligenza,
così la romana demenza
a tutti palesò.
Dei celti i discendenti
alzarono gli scudi,
prima eran come ignudi
di fronte all'invasor.
Dalle valli alla pianura
"Umberto" s'udì,
e ancora oggidì
costui veneriamo.
E mentre sfuma l'estate,
ecco la devoluzione,
unica vera rivoluzione
che giustizia dà.
Ed ora i padani,
dietro a Bossi, il Condottiero,
gridan al mondo intero
l'orgoglio della loro identità.

SBABBARIIII!!!!!!!

Quando avete finito di ridere tornate a lavorare và, che xè mejo....

L'Halloween? Lo fàmo celtico! Anzi, padano.....

Sbabbari, 'imo a Roma!!! C'era una volta Diego Abatantuono a rinverdire i fasti della mitica tradizione celto-barbarica italica, ma oggi che questi valori importanti rischiano di perdersi a ritirarli fuori dal casetto ci pensa nientemeno che la loro naturale depositaria, la Lega Nord!

Per la prossima festa di Halloween infatti la Lega ha annunciato che celebrerà la ricorrenza a Pecorara, piccolo comune del piacentino. «A Pecorara non si celebra una festa consumistica e americanizzante come Halloween, ma il capodanno celtico, il samhain», ha precisato il giornalista della Padania Igor Iezzi per evitare polemiche.

I vari esponenti della Padania però non sembrano esattamente essere tutti daccordo su come considerare questa festa, in bilico come sono tra un cattolicesimo ultraradicale e riti pseudo celtici.
All'accusa di voler abbandonare il cattolicesimo antimussulmano l'ex ministro-dentista Roberto Calderoli, che pure si è sposato con rito celtico, sbuffa: «Ma quando mai? Certo, quella degli antichi abitatori della Padania è una tradizione che ci ha influenzato, ma noi restiamo saldamente cattolici. Forse tra i pochissimi rimasti. Halloween? Roba per aumentare il giro d’affari». Mentre l'ex guardasigilli Roberto Castelli ha dichiarato: «Noi siamo federalisti, il nostro non è un partito confessionale». Salvo poi precisare di sentirsi «cristiano e celtico allo stesso tempo».

Nulla di strano, spiega Castelli: «Dove abito io, le cappelle sorgono tutte su precedenti strutture celtiche. Nel folto di un bosco di querce, c’è una cappelletta dedicata a Santa Brigida. È bionda e discinta, vestita soltanto dei suoi capelli. È evidente che è Birgitte e non Brigida: una dea padana e nordica recuperata poi dal cristianesimo». E sul Senatur precisa: «Bossi non si è mai sentito un druido, il suo è il tentativo riuscito di richiamare un’identità che è profonda».

Profonda e radicata la tradizione lo è sicuramente per Mario Borghezio, già intento a organizzare il prossimo evento nazional-padan-celtico il 23 dicembre: un gigantesco falò a Pian del Re per la notte del solstizio d’inverno.( Il combustibile? Si pensava ai sedili dei treni "inquinati" dal volgo maomettano...). Il volto "moderato" del partito spiega: «Il riscoprire le ritualità celtiche è senz’altro nel solco del ritorno alla nostra tradizione. Altra cosa è la religione: il Carroccio si è sempre riconosciuto in un cattolicesimo intransigente e fortemente tradizionalista». Del resto, aggiunge, «dalla notte dei tempi il nostro simbolo è inciso sulle rocce delle nostre montagne e sullo stipite delle case dei nostri vecchi. A differenza del tricolore, non è confezionato a tavolino da qualche oscura consorteria».

Contro le insinuazioni delle logge massoniche nemiche si somoda addirittura il presidente della Lega Nord Angelo Alessandri
(il numero due del Carroccio dopo Bossi). «La Lega è alla confluenza delle due tradizioni. Ma il recupero del celtismo non è certo neo paganesimo ». Perché «noi, come molti fondamentalisti cattolici, pensiamo che la nostra fede sia tutt’uno con la nostra identità. E non dimentichiamo mai che è stata il sostegno più grande nella lotta di sempre: quella contro gli islamici».

Attendendo la grande serata a base immaginiamo di costine e birra, cucinate da Calderoli in grembiluino verde, gustiamo i commenti della Chiesa (che si sa: commenta su tutto, figurarsi su questo!).
Per Tarcisio Bertone (Genova) la festa delle zucche è «un evento insensato», per Gastone Simoni (Prato) «uno sgarro all’identità cristiana », mentre Diego Coletti (Como) invita a non «abbandonarsi a una tradizione così insulsa». Per tacer della conferenza episcopale spagnola, che ha bollato la notte delle streghe come un trionfo del «consumismo e dell’occultismo». Ricordando che farsi i cazzi degli italiani andando a dire ai farmacisti di NON vendere la pillola del giorno dopo per scrupolo di coscienza per la Chiesa NON è una pensata insulsa, auguro a tutti buon Halloween!

Il blog va in ferie fino a lunedì causa chiusura dell'Università: buon ponte e buone vacanze!

Salutatemi Asterix e Obelix!




martedì 30 ottobre 2007

Il cavalier Silvio e l'amor cortese


Dal sito del Corriere: si prende e si pubblica, così com'è! Spettacolare.... Io al massimo conosco un direttore che male che vada si fa una segretaria ogni tanto, ma giusto ogni tanto... (La censura ha colpito qui. La salvaguardia del proprio deretano anche.)

Berlusconi show al master di Publitalia

«Dopo le foto su Oggi Veronica è rimasta»

Il leader di Fi ha ironizzato su se stesso per i corteggiamenti alle donne

MILANO - Silvio Berlusconi, che lunedì sera a Milano è intervenuto al master di comunicazione e marketing di Publitalia con una lectio inauguralis, ha ironizzato su se stesso per alcuni suoi corteggiamenti alle donne e sulla mogli

Berlusconi ha iniziato raccontando una barzelletta: «un giorno - ha raccontato - Berlusconi sale su un aereo e nota una ragazza che stava leggendo un libro con molta attenzione. Si avvicina e chiede di cosa parla il libro. Lei risponde che tratta d'amore e che gli amanti più romantici sono i napoletani e i più passionali gli arabi. Berlusconi si è presentato così: piacere Esposito Mohamed».

Tra gli applausi e le risate, Berlusconi ha allora proseguito: «vi ricordate le fotografie di 'Oggi'? Oltre alle ragazze c'erano anche i fidanzati. Pensate che quando sono ritornato a casa c'era Veronica che mi aspettava e allora io mi sono giustificato così: 'Amore, erano in cinque ma ne ho corteggiate solo quattro'. Poi sono entrato in casa e ho trovato Veronica che stava preparando le valigie. Io allora le ho chiesto 'Cosa fai? Te ne vai?'. No, mi ha risposto, le valigie sono le tue. Io allora, da grande comunicatore, l' ho convinta ed è rimasta lì, ahimè».


Che uomo, ah!, che uomo...

La vera "opera omnia" del sapere italiano

Un'opera monumentale: tutto il sapere che ha fatto grande l'Italia degli ultimi 8 anni racchiuso in 8 grandi volumi, che potrete sempre (dopo averli adeguatamente scaricati) consultare con comodo a casa vostra ogni volta che ne sentirete il bisogno.

Ma cos'è, (penserete voi)? La grande storia d'Italia a fumetti di Enzo Biagi? L'insopportabile raccolta dei libri sulla politica di Bruno Vespa? Le ricette di Antonella Clerici alla prova del Cuoco?

Niente di tutto questo! L'ultima grande iniziativa del sito online del Corriere della Sera prende spunto dall'ultimo libro illustrato della giovane Debora Salvalaggio, ignota stellina dell'Isola dei Famosi, pubblicando l'unica cosa che questa potesse produrre: le sue tette.

Dopo aver sparato a zero lo scorso anno insieme agli altri giornali sulla moda dei calendari (salvo poi pubblicarli adeguatamente tutti perchè si sa, il business è business e tira più un pelo di...macisiamocapiti), ecco che il redivivo Corriere rimanda in bara i sociologi e i commentatori riesumati allora per lanciare in grande stile nientemeno che l' "opera omnia" del genere: la raccolta di tutti i calendari pubblicati dal 2001 in poi!

Perle come le foto senza veli di "Daniela Santanché, assessore alla cultura della Provincia di Milano" (2001) o "Merano, Un gruppo di avvenenti negozianti ritratte nei luoghi di lavoro" (2001) saranno finalmente reperibili per i camionisti che purtroppo si attardarono troppo quell'anno all'edicola (persi forse ancora nel calendario precedente).
Capolavori perduti come "
Rhoss, le casalinghe fotografate da Gianfranco Angelico Benvenuto" (2002) o "Le postine di Trieste, fotografate da Scilla Sora" (2002) ritorneranno alla luce per poter essere di nuovo ammirate in tutto il loro splendore. Celluloidi d'autore come "L'ultimo Tocai" (2007) o "Le nuotatrici di Pesaro" (2006) d'altra parte paragonate a Kurosawa sono nulla, ed è giusto ripubblicarle e rivalorizzarle come meritano.

L'Italia intera plaude alla coraggiosa iniziativa controcorrente del quodidiano nazionale, in attesa di vedere come reagirà l'acerrima nemica di sempre, la cliccatissima "Sezione Trash" di Repubblica. La reazione è già accennata: il temutissimo "caledario dei Cofani funebri 2007" e quello delle "Contadine" fanno bella mostra nella home, promettendo ai visitatori altrettanto sollazzamento.

Per farla breve, si annuncia un'altro anno dove stelline e starlette sconosciute la faranno ancora da padrone su muri e bar, alla faccia di tutte le polemiche su "La donna è solo questo?" o "E' questa l'immagine del successo che diamo ai giovani?" e "Se da grande mia figlia penserà solo a fare la velina?".
Finirà così anche quest'anno,vedrete, in quella ruota che gira in continuazione che è L'Italia, dove ci si indigna per tutto, si borbotta per un poco e si finisce a non fregarsene per niente.

Almeno quest'anno risparmiateci lo strazio. Come ha detto una volta un arzillo nonnino 80enne che ho intervistato: "Son lì dappertutto 'sti calendari ormai: che cavolo vogliono quelli che protestano? Guardatele e basta! Son lì per quello: tutto il resto nel calendario non c'è".

E tutto sommato si vive bene così.


Uomini e donne? Neanche litigare lo si fa più insieme...

Notizia vecchia, ma sempre attuale....e d'altra parte, chi non c'è mai passato?

Anche se a dire la verità avevo già visto più di uno studio (semiserio) sull'argomento, e mi sembra tanto la scoperta dell'acqua calda.....
Dal sito del Corriere:

Più dannoso per la coppia il modo in cui si litiga piuttosto che la ragione vera del confronto

Uomini e donne, diversi anche nelle liti

Aggressività sempre in agguato. Non discutere? È praticamente impossibile



LONDRA – Sulla scia del famoso libro di John Gray, «Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere», gli scienziati hanno scoperto che anche il modo in cui litigano donne e uomini sarebbe completamente diverso, e questo sarebbe alla base di ancora più problemi e discussioni all’interno della coppia.

ANATOMIA DELLA LITE - Ecco l’anatomia-tipo di una discussione tra un uomo e una donna, ricostruita dal Times. Passo numero 1: la donna introduce un problema. Chiede di parlarne e spesso pone al compagno domande retoriche. Passo 2: l’uomo si sente criticato, anche se non lo è stato direttamente. Passo 3: Sentendosi sfidato, l’uomo reagisce sulla difensiva. Spesso si chiude in se stesso e rifiuta di parlare. Passo 4: La donna soffre questa reazione e reagisce male. Passo 5: la discussione sale di tono e spesso sfocia in aggressività. Secondo Gray, assai criticato ma ancora ai vertici con il suo volume di «self-help» campione d’incassi, «il marziano vuole evitare il confronto e si rifugia nella propria caverna. Equivale a una dichiarazione di guerra fredda. L’uomo si rifiuta di parlare e nulla viene risolto».

RAGIONE IN SECONDO PIANO - Insomma, sarebbe più dannoso per la coppia il modo in cui si litiga piuttosto che la ragione vera del confronto. Gray spiega: «La maggior parte di coppie parte discutendo di una cosa e, nel giro di 5 minuti, si trova a litigare sul modo in cui sta litigando». Il “pattern” comportamentale vede la donna, spesso ritratta come “la manager” delle relazioni in quanto avvezza a gestire marito e figli, iniziare con una questione che lei vuole risolvere. L’uomo sente odore di disapprovazione e questo gli fa saltare i circuiti. Secondo Gray, infatti, l’uomo ha sempre bisogno di molta approvazione. Per rispondere alla sfida che l’uomo legge tra le righe, la sua reazione si concentra sul dimostrare di avere ragione. Spesso lo fa in modo insensibile e allora la donna ci rimane male di fronte all’atteggiamento poco amorevole del compagno e cerca di difendersi dalle sue espressioni più dure. A questo punto la donna comincia ad evidenziare rifiuto e sfiducia del compagno e la situazione degenera.

NESSUNA SOLUZIONE - Christine Northam una consulente di coppia per Relate, un centro di psicanalisi delle relazioni, commenta: «Le definizioni spesso date in psicologia per descrivere donne e uomini sono “l’inseguitrice” e “il distanziatore”, perché spesso è la donna che chiede di risolvere un problema mentre l’uomo si rinchiude in un silenzio di pietra. Ma i ruoli si possono anche scambiare». Secondo la Northam, gli uomini più giovani sanno gestire meglio le loro emozioni, vogliono capire e parlare, mentre gli uomini più all’antica sono più difficili, «perché sono stati cresciuti pensando di avere sempre ragione. Spesso si rifiutano di ascoltare la donna, trivializzando i suoi problemi, e questo crea enorme tensione nella coppia». La soluzione? Non c’è, almeno per ora. Ma il capire le differenze nel modo in cui si discute può essere un primo passo.

Deborah Bonetti

lunedì 29 ottobre 2007

I graffiti? Ora dai muri si disegnano sulla Rete.


Assolutamente da provare!

Siete tra quelli che adorano i graffiti e sono continuamente alla ricerca di muri "vergini" da poter colorare? Siete tra quelli che "Sì, il graffito sarebbe bello se non fosse illegale" o tra quelli che "Vorrei provare, ma prima vorrei imparare un po' senza spendere miliardi in bomz (bombolette)" ?

Adesso esiste il sito che fa per voi! Per la gioia di Letizia Moratti e di tutti i sindaci italiani che spendono milioni per ripulire muri (a volte facendo peggio di prima), ecco gigabyte e gigabyte di pareti virtuali da poter colorare con tutti i colori che vorrete!

Il sito si chiama WallMess, e permette gratuitamente di potersi impratichire nella nobile arte del murales. Per salvare il proprio graffito e portarselo a casa nel proprio hard disk occorre essere registrati al sito, ma è una procedura proprio da un minuto!

A tutti quelli che pensano che pitturare un muro a colpi di spray sia facile: provateci! Io dopo 20 minuti mi sono arreso, davanti ad un'orrenda macchia informe (ma molto molto colorata) che somigliava al mio nome quanto io a George Clooney!

Enjoy!


Mandi sms? Sapranno tutto di te


Questa invece è roba seria: avete presente gli annunci AdSense di Google? Quelli che mandano annunci nel vostro blog/sito/server di posta in base alla parole che vi sono digitate, mandandovi pubblicità in teoria personalizzate e intelligenti? (Arrivando però al paradosso che durante la crisi in Birmania nella mia mail di Gmail compariva il simpatico pop-up "Viaggia in Birmania! Tariffe ultraconvenienti!").

Bene, pare che abbiano trovato il modo di fare lo stesso con i vostri sms (sì, quelli che in teoria nessuno fino ad ora era in grado di leggere) e prossimamente addirittura con le telefonate, in diretta!

Leggete qui: dal sito Punto informatico.it...

Mandi SMS? Sapranno tutto di te

Londra - Non si farà in tempo ad accordarsi via SMS per un pranzo in centro, che un trillo del telefonino avvertirà dell'apertura di un nuovo ristorante, proprio nella zona prevista per l'incontro. La tecnologia per consentire agli inserzionisti di intrufolarsi nella vita degli utenti di telefonia mobile già esiste: ne parla Times Online, che fa riferimento a Motorola come una delle aziende che ha già predisposto di monitorare le comunicazioni dei propri utenti per rivendere gustosi dettagli sulle loro abitudini a terze parti.

Il software sviluppato da Motorola è già in grado di analizzare gli SMS - e in un prossimo futuro vigilerà anche sulle telefonate - alla ricerca di parole chiave e di informazioni sui consumatori, da girare agli inserzionisti: "Abbiamo sviluppato una tecnologia che ci permette di cercare e di comprendere non solo dove una persona si trovi, ma anche quali siano i suoi interessi", ha spiegato Kenneth Keller, a capo del marketing del colosso della telefonia. Così, i dati di coloro che a mezzo telefonino si lamentano delle asperità meteorologiche dell'inverno oltremanica potrebbero essere rivenduti alla grande distribuzione organizzata, che non vede l'ora di poter presentare all'utente infreddolito che muove nei dintorni del punto vendita la proposta di "equipaggiamento antifreddo" a prezzi da brivido.

Che il malcelato sogno dell'industria di distribuire pubblicità personalizzata si stia concretizzando online, lo dimostrano le recenti mosse di MySpace, che ha trasformato i profili degli utenti in profili di consumatori, e le controverse dichiarazioni di Google, che aveva annunciato di poter vaticinare il futuro dei netizen, magari a partire dalla profilazione della psicologia degli avatar che operano nei metamondi.Ma anche l'ambito delle comunicazioni telefoniche sembra prestarsi all'advertising mirato: ThePudding già intercetta telefonate VoIP e risputa nell'interfaccia utente pubblicità personalizzata; l'operatore di telefonia mobile finlandese Blyk offre traffico gratuito e appetibili promozioni agli utenti che si preoccupano di aggiornare costantemente il proprio profilo di bersaglio pubblicitario.

Quello del marketing personalizzato e tagliato su misura degli schermi dei telefonini è un mercato in costante crescita, spiegano gli analisti: a parere di Kelsey Group, sospinto anche dai servizi di pubblicità localizzata e personalizzata, nel 2012 potrebbe arrivare a valere 1,4 miliardi di dollari solo per gli Stati Uniti, a fronte dei 33,2 milioni attuali. Un'impennata che teme solo l'intervento dei tutori della privacy.

Motorola e le compagnie telefoniche con cui l'azienda sta trattando hanno previsto un modello basato sulla libera scelta del consumatore, che sarà allettato da appetitose promozioni a vendere agli inserzionisti una posizione privilegiata per scrutare nella sua vita. Ma Privacy International
ha già espresso preoccupazione. Il motivo? Sugli utenti che decideranno di non aderire al servizio potrebbero abbattersi discriminatorie tariffe da capogiro.

A pronunciarsi è anche l'Information Commissioner's Office (ICO) del Regno Unito, che vigila sulla privacy dei cittadini e confida nella protezione offerta dalla legge: alle compagnie telefoniche non è permesso vendere a terze parti informazioni riguardo agli utenti senza che essi abbiano espresso il loro consenso, lo stabilisce il Data Protection Act. Un quadro normativo che, ribatte Privacy International, è in ritardo di cinque anni rispetto all'avanzamento delle tecnologie.

Gaia Bottà


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Ora: ve lo immaginate? Al telefono con la ragazza....

"Cara, stasera ti faccio impazzire..."
"PRESERVATIVI DUREX, I PIU' COMODI E RESISTENTI!"
"Ma chi è? Manco mentre telefono a casa si può stare in pace?"
"CERCHI CASA? TECNOCASA FA PER TE!"
"Ma porco cane, ancora?"
"SPIDER PORC: VUOI LA SUONERIA?"
"Ma Dio santo!!!!!"
"BIBBIE IN OFFERTA!"
"Ma andate a cagare và!!!!!"
"GUTALAX...."
Clic...

Che bello il futuro....

Per la serie: ricordati che devi morire....


...ma prima almeno goditela!

Non ci posso credere: hanno fatto il calendario sexy dei COFANI FUNEBRI! Non credevo si potesse arrivare a tanto dopo l'isola dei famosi, ma evidentemente mi sbagliavo......
Per chi fosse amante del fetish, dell'orrido o semplicemente dell'impoliticamente corretto, il calendario lo trovate qui, nella "rinomata" sezione trash del sito di Repubblica.

Toccata di palle obbligatoria! Ma non di più... :)

La marijuana? E' solo una foglia! E se lo dice Schwarzy...

Le ultime di Schwarzy: la Marjuana? Solo una foglia! Non è una droga, è una foglia, non fa male ma è una droga (politicamente salvaguardando).
California dreaming, dal sito del Corriere:

TERMINATOR fa discutere: «La mia droga era il sollevamento pesi»

Schwarzy difende la marijuana

Il governatore della California: «La cannabis non è una droga, ma una foglia». Sul web il suo «festino»

LOS ANGELES - Sorprendono le dichiarazioni di Arnold Schwarzenegger, governatore della California, di fede repubblicana ma sempre più liberale nei fatti. «La marijuana non è una droga», ha detto l'austriaco di nascita in un'intervista all'ultimo numero del magazine britannico «GQ».

SPINELLO - Schwarzenegger ha dichiarato di non aver mai assunto droghe nella sua vita. Nello stesso tempo, tuttavia, l'ex Terminator del cinema ha ammesso di aver fumato della marijuana negli Anni Settanta. La riprova è stata addirittura filmata nel documentario sul bodybuilding «Pumping Iron» del 1977 (guarda il video).

NESSUNA DROGA - «Non si tratta di droga, ma solo di una foglia», ha spiegato Schwarzenegger all'ex cronista del Mirror, Piers Morgan, attualmente nel mondo dello spettacolo come giurato nel talent-show «America's Got Talent». «La mia droga, invece, era il sollevamento pesi, mi creda», ha aggiunto il sessantenne governatore, marito di Maria Shriver e padre di quattro bambini. ll suo portavoce, Aaron McLear, si è affrettato a dire che i commenti espressi devono essere interpretati in uno specifico contesto: «Il governatore sa che la marijuana è una droga».

SONNIFERI - Nel colloquio Schwarzenegger ha raccontato poi di non voler condannare l'atteggiamento di quei politici che assumono droghe: «Il compito di un politico è quello di fare del suo meglio per i cittadini e il paese», ha detto. «Perché mi dovrebbe interessare, se un politico prima di andare a letto ingoia dei sonniferi, fintantoché riesce a svolgere il suo lavoro?». Nell'intervista Schwarzenegger ha infine definito l'ex premier britannico Tony Blair «una delle più grandi figure politiche della storia», accanto a John F. Kennedy, Nelson Mandela, Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov. E del presidente Bush dice: «Ho lavorato molto bene col padre. Stimo George W. Bush, anche se non condivido tutte le sue decisioni».

Elmar Burchia


Rai, di tutto di più (Enel compresa)



Dal sito di Punto Informatico:

Non paghi la RAI? Ti staccano la corrente


Roma - Ci risiamo: ad un anno dalla prima proposta, la RAI torna a battere il ferro caldo della Finanziaria, affinché sia inserito nella normativa che il canone RAI si debba pagare insieme alle bollette ENEL.

Questa è la speranza espressa nientemeno che da Claudio Petruccioli, presidente del consiglio di amministrazione RAI che ha presentato in questi giorni il piano industriale dell'azienda. Una proposta che mira a recuperare canone evaso e riportare in alto i bilanci della RAI.

Un anno fa si ipotizzava che far pagare il canone nelle bollette elettriche avrebbe portato nelle casse dell'azienda qualcosa come 600 milioni di euro in più ogni anno.

Ciò che colpisce, e che associazioni come ADUC non mancano di sottolineare in queste ore, è che si chieda una normativa per associare canone a bolletta senza che si chiarisca chi e in che condizioni debba pagare il canone.

Come ben sanno i lettori di Punto Informatico, la normativa oggi afferma che debba pagare chiunque disponga di apparecchi atti o adattabili alla ricezione del segnale televisivo, una definizione che non lascia scampo nemmeno al meno evoluto dei videocitofoni. Gli uffici che si occupano della riscossione del canone, compresa l'Agenzia delle Entrate, stentano ad affermare con chiarezza cosa sia "compreso" da questa normativa.

In questo quadro, in cui non sono bastate inchieste e interrogazioni per sapere come stanno le cose o per spingere ad una riforma della legge, quadro nel quale le controverse pratiche RAI per la riscossione del canone vengono stigmatizzate anche nei tribunali, è inevitabile che qualcuno si chieda se l'emendamento alla Finanziaria proposto da Petruccioli non debba essere considerato uno scherzo.

E può essere utile chiedersi come potrebbe venire attuato: se dovesse passare l'emendamento si potrà fare a meno di pagare il canone soltanto firmando un'autocertificazione nella quale si dichiari di non essere tenuti al pagamento. Naturalmente, non potendo sapere quali siano i parametri per i quali pagare il canone sia obbligatorio, molti potrebbero essere spinti a pagare solo per evitare di esporsi penalmente con un'autocertificazione facilmente impugnabile. E tutto questo può solo significare dobloni in più per la RAI, molti dobloni, anche da parte di cittadini che non dispongono di televisioni o accesso alle trasmissioni tv.

Si vedrà. Al momento il presidente RAI ha anche altre gatte da pelare e non è detto che alla sua richiesta corrisponda un interesse parlamentare. Da parte del Governo, peraltro, fin qui non ci sono state reazioni palesi: da quando è in carica, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni è più volte tornato sul problema dell'evasione del canone ma non si è fin qui mai spinto ad avallare una trasformazione epocale come quella richiesta dal presidente del CDA dell'azienda radiotelevisiva.

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Nel frattempo giusto ieri parlavo con un mio amico che mi spiegava come lui e la sua famiglia non pagano il canone Rai. La ricetta è semplice: compri i decoder del digitale terrestre (loro sono già avanti) e, come per la patente a punti, li intesti tutti alla suocera fedelissima della Rai che paga il canone da quando si è comprata la prima tv in bianco e nero. Siccome il canone da pagare è uno solo per persona, a lei non costa niente e tu ti puoi guardare comunque la Rai senza alcuna spesa. Il galateo imporrebbe almeno di offrire una pizza alla suocera compiacente ma questo, hanno detto, se lo sono già regolati di loro.

An Iraqi boy peers inside a car


Questa l'ho trovata girando su Internet...

Mi sembra una bella immagine per far capire ciò che una guerra si porta dietro, che è molto più di quello che non si veda ogni giorno dalle nostre "sicure" finestre televisive.
In questa foto, proveniente dall'Iraq (o almeno così c'era scritto) si vede un bambino guardare dentro una macchina appena esplosa per un attentato. Si vedono i resti dell'esplosione o dei proiettili, il sangue, le lamiere, in uno sfondo che non c'è. Ma tutto questo, i resti, verranno come al solito rimossi e portati via in poco tempo, in un paese dove queste scene ormai sono perversamente "ricorrenti" e si vuole solo ritornare al più presto ad una parvenza di normalità. Quello che resterà però, e che tornerà sempre, è lo shock negli occhi del bambino che guarda. Ora appare incredulo, quasi stupito di fronte a quello che vede e che non può capire. Quando i resti della macchina spariranno, resteranno solo una paura e una diffidenza che rinasceranno senza un perchè ad ogni veicolo simile che vedrà ferma ad un incrocio. Senza che nulla di tutto questo appaia da fuori.

Credete che la sua vita futura non ne sarà influenzata? L'odio si insegna da piccoli, come i racconti da Istraele e Palestina ci insegnano quotidianamente, cresce col tempo e difficilmente muore. In questo terreno, è facile come non mai.


venerdì 26 ottobre 2007

Cosa è successo davvero in Birmania


“Carissimi, le parole vengono meno. Queste foto di un monaco assassinato sono state prese in segreto in un obitorio. Pensate quanti molti altri hanno subito lo stesso destino. Vi prego, diffondete queste fotografie a più gente possibile, perché il mondo sappia che c’è bisogno di molto più che a semplice condanna di questi bastardi [della giunta]”.

Con queste foto giunte al sito di Asianews attraverso esuli birmani finalmente si scopre il velo su quello che tutti sapevano: in Birmania la repressione c'è stata, e non si è fermata nemmeno davanti a quei simboli religiosi viventi che sono i monaci buddisti di quel paese.

Le foto sono due, crude come solo la realtà può essere, e vengono proposte proprio oggi che la giunta - continua il sito - ha tentato di mascherare ancora la situazione fingendo un tentativo di riconciliazione
con i monaci buddisti, costringendoli ad accettare doni. Siccome le autorità dei monasteri avevano proibito ai loro bonzi di farlo (e francamente poco mi fa pensare che ci sarebbero andati comunque), i militari hanno inscenato una farsa con (pare) militari vestiti da falsi monaci.

Tutto questo mentre nel mondo nessuno riesce a mettersi daccordo su una risposta da dare (la proposta di sanzioni dell'Onu è fallita, lo ricordiamo, per il veto russo e cinese che hanno fortissimi interessi militari con la giunta al potere), in Europa al massimo ci si indigna un pochino (anche qui le sanzioni sono partite il 9 ottobre, ma nessuno sa come e se servano a qualcosa) e in Italia le notizie sono ormai scomparse dai giornali e dai media. Solo un piccolo spot su Mtv resta a ricordarci che tutto questo non è finito.

Ma mentre noi siamo qui un intero paese continua a vivere in questa violenza, e le notizie a uscire solo dai blog di pochi e non dai canali ufficiali. Questo blog ad esempio, ko-htike , prima di tutto questo era una semplice raccolta di foto di uno studente birmano residente a Londra. Dopo è diventato uno dei principali collettori di quello che filtrava tra le maglie della censura dei residenti birmani. Se volete qualche notizia, ancora si trova qui. Ne avevo anche altri, ma purtroppo ho perso gli indirizzi nel trasloco da Milano dove ero in stage... Cercherò di ritrovarli quanto prima.

Le foto filtrate, per finire, sono qui, ma devo avvisare che sono parecchio crude.

Come la repressione nella lontana Birmania.

Il carattere delle donne

Semplicemente fantastico.... Il "triste" è che purtroppo nel 99% dei casi è vero! Mi ricorda una frase (però non mi ricordo di chi, forse Oscar Wilde) che faceva più o meno così: "Donne: sarebbe fantastico finire nelle loro braccia senza dover passare per le loro mani...". Per vedere l'immagine ingrandita cliccateci sopra!

Il cammino della chiesa (a passo d'uomo e su nastro d'asfalto...)


Semplicemente incredibile... 1) che la chiesa si possa spostare tutta intera così com'è, ma soprattutto 2) che se una società mineraria decide di creare una miniera che finirà per distruggere un intero paese nessuno possa dire niente al riguardo....

Dal sito dell'ANSA:

GERMANIA: PER SFUGGIRE A MINIERA CHIESA SI SPOSTA 12 KM BERLINO

La chiesetta evangelica di Emmaus, citata per la prima volta in documenti del 1297, ha cominciato questa mattina il suo trasferimento tutta intera, con mobili e mura maestre, da Heursdorf a Lorna, distante 12 chilometri, in Sassonia, nell'est della Germania. Il trasporto mediante un automezzo speciale della chiesetta sassone vecchia di 750 anni e pesante circa 1.000 tonnellate, si é reso necessario per fare luogo ad una miniera a cielo aperto di lignite che entro la fine dell'anno raggiungerà la periferia del paesino. A quel punto anche tutti gli abitanti, che dopo dieci anni di cause hanno perso ormai ogni possibilità di opporsi, dovranno traslocare a spese della società mineraria Mibrag. La chiesetta in stile romanico e quasi senza finestre, poi trasformata durante il periodo barocco, prende il nome dalla località biblica di Emmaus (vicino a Gerusalemme) molto importante per la dottrina cristiana.

Dopo la benedizione da parte del parroco, Thomas Krieger, la chiesetta si è messo in moto a passo d'uomo e prevedibilmente arriverà al Lorna il 31 ottobre, in coincidenza con l' anniversario della riforma di Martin Lutero nel 1517, cominciata con la pubblicazione delle sue tesi. Il trasloco costerà tre milioni di euro . Per impedire che la chiesetta possa crollare come un castello di carte per prima cosa è stata realizzata una costruzione in acciaio sotto l'edificio. Domenica e lunedì scorso con martinetti idraulici la chiesa stato sollevata di 160 cm, e da quel punto è stata adagiata sul trasporto speciale. Il quale per uscire dal Paese dovrà essere manovrato con precisione in quanto le vie molto strette arrivano a pochi centimetri dal muro della chiesa in transito. Ma anche se dovesse esserci qualche danno, non fa niente: l'anno prossimo l'intero Paese sarà smantellato per fare luogo alle enormi macchine che estraggono la lignite La chiesetta, nel suo viaggio verso Lorna, dovrà superare anche due passaggi a livello e i ponti sui fiumi Wyhra e Pleisse.

mercoledì 24 ottobre 2007

La frase del giorno


La frase del giorno:

"Ditemi una cosa, Rasputin, voi che lo conoscete bene è stato mai innamorato quell'uomo?"

"Sì, una volta forse... di una bella ragazza affetta da misoginismo. Non ne venne fuori niente. Avevano un dialogo sconfortante, parlavano poco, si guardavano molto, non si toccavano per niente... quasi avessero una paura morbosa, ossessiva di contaminarsi ... poi la bella ragazza superò sè stessa.
Audacemente si sposo con un altro e da allora la storia fece un balzo in avanti da allora il bel marinaio è stato colpito da sfiducia nella ragione e nella logica.

Si è innamorato dell'idea di essere innamorato.
Tutto sommato una cosa nostalgica, dolciastramente malinconica".


Rasputin, in Corto Maltese - Hugo Pratt

Il testo integrale del DDL Levi, il "bavaglio della rete"

Aggiornamento: in riferimento alla vicenda del DDL che prevede l'iscrizione nel registro del ROC di blog e siti di informazione in generale (vedi "Grillo paladino della rete" più sotto) ho trovato nella sezione Mediablog del sito del Corriere il link diretto al testo del decreto.

Fate una prova: leggendolo sareste capaci di classificare il vostro sito, se informativo o no? Sono 20 pagine, ce la si può fare...

Il link al testo è qui. Buona lettura!

Lettera di Salvatore Borsellino


Dal blog di Beppe Grillo: lettera di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia a Palermo insieme a 5 agenti della sua scorta nella strage di via D'Amelio il 19 luglio 1992.

"La notizia dell'avocazione da parte della Procura Generale dell'inchiesta Why Not al Procuratore De Magistris e' di quelle che lascia senza fiato.
Solo un'altra volta nella mia vita mi ero trovato in questo stato d'animo.

Era il 19 Luglio del 1992 e avevo appena sentito al telegiornale la notizia dell'attentato il cui scopo non era altri che quello di impedire ad un Giudice che, nelle sue indagini, era arrivato troppo vicino all'origine del cancro che corrode la vita dello Stato Italiano, di procedere sulla sua strrada.

Morto
Paolo Borsellino l'ignobile patto avviato tra lo Stato Italiano e la criminalita' mafiosa aveva potuto seguire il suo corso ed oggi vediamo le conseguenze del degrado morale a cui questo scellerato patto ha portato.

Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che, da soli, combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si e' sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano.

Oggi non serve piu' neanche
il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava per arrivare al livello degli "intoccabili", perche' tutto continui a procedere come stabilito.

Perche' questa casta ormai completamente avulsa dal paese reale e dalla gente onesta che ancora esiste, anche se purtroppo
colpevole di un silenzio che ormai si confonde con l'indifferenza se non con la connivenza, possa continuare a governare indegnamente il nostro paese e a coltivare i propri esclusivi interessi in uno Stato che considera ormai di propria esclusiva proprietà.

Oggi basta che un
ministro indegno come il signor Mastella ricatti un imbelle capo del governo, forse coinvolto negli stessi suoi luridi traffici, minacciando una crisi di governo, perche' tutta una classe politica faccia quadrato intono al suo degno rappresentante e si esercitino in conseguenza chissa' quale tipo di pressioni sui vertici molli della magistratura per ottenere l'avocazione di un'indagine e quindi l'inoffensivita' di un giudice sensa neanche bisogno del tritolo come era stato necessario per Paolo Borsellino.

Siamo giunti alla fine della Repubblica Italiana e dello Stato di Diritto.

In un paese civile il ministro Mastella non avrebbe potuto chiedere il trasferimento del Dr. De Magistris titolare dell'inchiesta in cui e' indagato il suo stesso capo di governo e lo stesso ministro.

Se la decisione del Procuratore Generale non verrà immediatamente
annullata dal CSM, saremo di fronte alla fine dell'indipendenza della magistratura e in conseguenza dello stesso Stato di Diritto.

Il Presidente
Giorgio Napolitano, nonostante sia stato più volte sollecitato, continua a tacere su queste nefandezze dimostrando che la retorica dello Stato e della figura istituzionale di garante della Costituzione Repubblicana non sono diventate, in questa disgraziata Italia, altro che vuote parole.

Quaranta anni fa sono andato via dalla Sicilia perche' ritenevo impossibile di vivere la mia vita in un paese in cui la legalita' era solo una parola del vocabolario, ora non ritengo piu' che sia una vita degna di chiamarsi con questo nome e quindi una vita degna di esserre vissuta quella di vivere in un paese dove
l'illegalita' e' diventata la legge dello Stato."

Salvatore Borsellino

martedì 23 ottobre 2007

Il potere di Grillo, paladino della rete


Il potere di Grillo nell'universo dei blog è grandissimo, e nei giorni scorsi questo è stato dimostrato una volta di più.

Questi i fatti. Alle 12:40 del 19 ottobre sul blog di Beppe Grillo esce un post intitolato "La legge Levi Prodi e la fine della rete", dove si svela che un disegno di legge approvato al consiglio dei ministri del 12 ottobre può virtualmente tappare la bocca a tutta la rete dei blog italiani. Nel testo tra le righe è prescritto infatti l'obbligo per chiunque possegga un blog o un sito, anche non strettamente di informazione, di registrarlo presso un apposito registro (il ROC) con relativa certificazione e bolli (ovviamente a pagamento). La legge Levi-Prodi - continua Grillo - obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile. Il 99% dei blog chiuderebbe, mantre l'1% circa rimanente sarebbe costretto a rispondere in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori (ad esempio un commento offensivo come quelli piovuti su Burlando e Mastella negli scorsi giorni su migliaia di blog) ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale.

Grillo diventa come al solito fonte, e la vicenda viene ripresa dal Corriere della Sera con questo articolo e da tutti gli altri media. La notizia si sparge e il caso in un pomeriggio esplode, tanto che lo stesso Levi è costretto con un'intervista a tranquillizzare (non però del tutto) i poveri utenti italiani. "L'iscrizione al Roc - spiega - sarà necessaria solo per chi si occupi strettamente di informazione".

Grillo ribatte il giorno dopo (cioè il 20): come si fa a distinguere un sito di informazione da uno che non lo è, almeno in senso stretto? Se io pubblico ad esempio delle agenzie Ansa o altre notizie nel mio blog, sono sito di informazione o no?
E pubblica le parole di Levi: “Distinguere tra attività editoriale e privata non è semplice. Per questo sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare quali siti o blog siano tenuti all’iscrizione”. Con un piccolo dubbio: l'Autorità per le comunicazioni sarà competente? Quanto ne sa in materia di blog? Ci saranno delle linee guida per gestire il problema? O ognuno dovrà essere giudicato caso per caso con un iter diverso?

Il caso resta aperto su tutti i giornali e pare destinato a non spegnersi facilmente, ma un piccolo particolare non mi sembra sia stato rivelato finora da nessuno: la mole dei messaggi di risposta al server di Grillo. Sono 11011 le persone che hanno lasciato un commento il giorno in cui è uscito il caso (complice anche l'invito a scrivere una mail al sottosegretario Levi), e 4578 il giorno dopo. Per dare un'idea: il famoso caso del blog di Claudio Burlando, l'ex ministro riempito di post di insulti e inviti alle dimissioni dopo la notizia di un suo presunto tentativo di "corruzione" di agenti della stradale dopo essere stato fermato mentre guidava in autostrada,di commenti ne aveva raccolti a malapena 1037 ( vedere dal 17 settembre in poi. Ora, non so perchè, sono 922: censura?). Tra i commenti di Grillo invece si grida al record: superata quota 11.000!
Volevo fare un confronto con l'evento e il giorno che penso ne abbia presi più di tutti, il famoso V-Day dell'8 settembre, ma il conteggio preciso non era disponibile.

Ponendo per vero con le dovute cautele quallo che dicono i commentatori, c'è una sola cosa da rilevare. Il Grillo-power continua a crescere, e chi lo segue comincia pian piano ad impegnarsi sempre di più.
Chi pensava che il potere del Beppe nazionale si fosse esaurito dopo l'annuncio dei meetup deve cominciare a ricredersi: il paladino della rete, come lo identifica ormai la gente, è più vivo che mai, e non intende mollare la sua battaglia.

Wind multata per 100mila euro


Per tutti quelli che hanno bestemmiato come turchi al fantastico messaggino della Wind "Gentile Cliente, dal 01/05 il suo piano tariffario Wind 10 diventerà Wind 12. Per info sulle nuove condizioni chiami il 158".

Questo è per voi. (da Punto-informatico.it)

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Tariffe, Wind multata per 100mila euro

Roma - È Wind l'operatore che subisce le prime conseguenze dall'introduzione delle contestatissime rimodulazioni tariffarie: l'Autorità per le Garanzie della Comunicazione, secondo quanto riferito da UltimoMiglio.news, avrebbe infatti deciso di infliggere all'operatore una multa da 100mila euro. Non per aver attuato le rimodulazioni, ma per come ne ha dato informazione all'utenza.

Il notiziario di ADUC, nel sottolineare il carattere non ufficiale della notizia, riporta infatti alcune indiscrezioni che parlano della condanna motivata dal "mancato rispetto dell'articolo 70 comma 4 del Codice delle comunicazioni". Che dice testualmente: Gli abbonati hanno il diritto di recedere dal contratto, senza penali, all'atto della notifica di proposte di modifiche delle condizioni contrattuali. Gli abbonati sono informati con adeguato preavviso, non inferiore a un mese, di tali eventuali modifiche e sono informati nel contempo del loro diritto di recedere dal contratto, senza penali, qualora non accettino le nuove condizioni.

Come i lettori di PI Telefonia ricorderanno, lo scorso marzoWind aveva inviato ai propri utenti - con piano tariffario Wind 10 - un SMS con la seguente informativa: "Gentile Cliente, dal 01/05 il suo piano tariffario Wind 10 diventerà Wind 12. Per info sulle nuove condizioni chiami il 158". L'operatore sarebbe dunque stato punito proprio per la modalità con cui ha comunicato alla clientela la variazione tariffaria. Modalità che anche TRE aveva scelto per segnalare ai propri clienti alcune modifiche relative a determinati piani tariffari.

La sanzione dell'Autorità delle Comunicazioni non entra però nel merito dell'applicazione delle rimodulazioni che, di conseguenza, non sarebbero ritenute illegittime. Qualora il Garante delle Comunicazioni ravvisi le medesime irregolarità contestate a Wind nel comportamento di TRE, è verosimile prevedere che anche per quest'ultimo operatore sia in arrivo una multa.

Dario Bonacina

Una notizia vale 1000 cammelli


Giro e pubblico, dal sito del Corriere della Sera.

In Egitto il legame è tra giornalisti e cammelli: in Italia i giornalisti invece si avvicinano di più ai muli, se non altro per quanto sono pagati da collaboratori prima di avere un contratto! Cosa di cui non scrive nessuno, e di cui prima o poi mi occuperò con un post serio. I promise.

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per ottenere il perdono dovra' esporre 12 stendardi sui tetti di altrettanti notabili

EGITTO:GIORNALISTA DEVE PAGARE 1000 CAMMELLI

Il consiglio della tribù al Tarabin condanna cronista a versare l'equivalente del valore degli animali, circa 350mila euro

IL CAIRO (EGITTO) - Le cause civili esistono anche in Occidente. Ma in Egitto c'è una differenza: il prezzo di una condanna si paga ancora, come una volta, prendendo come valore di riferimento il cammello. Così nel Sinai egiziano, per essere stati offesi attraverso un articolo, il consiglio della tribù al Tarabin «condanna un giornalista a pagare l’equivalente del valore di mille cammelli». Il panarabo al Sharq al Awsat riferisce che i saggi dei Tarabin si sono detti disposti al perdono «A patto che, in segno di scuse, la tribù al Bayyadiya, a cui appartiene il giornalista, esponga 12 stendardi sui tetti delle case di altrettanti notabili».

MULTA - A dare la notizia è il quotidiano panarabo edito a Londra, al Sharq al Awsat che riferisce della «sorpresa» del giornalista del quotidiano d’opposizione egiziano al Ahrar, Amer Sulaiman della «multa inflittagli dalla sentenza del Consiglio Giuridico delle Tribù del Sinai». Interpellato dal quotidiano arabo, Sulaiman non ha esitato a «registrare le proprie scuse per i problemi e le polemiche sollevate dalla pubblicazione dell’articolo scritto da me senza alcun intento di offesa». La sentenza, in realtà prevede il pagamento della somma di 2,7 milioni di sterline egiziane (pari a circa 350mila euro), ma è stato il quotidiano arabo ad equiparare la somma al valore di mercato di cammelli nel Paese arabo. Per sospendere la multa, la tribù offesa , oltre alle scuse della tribù d’appartenenza del giornalista, chiede «la pubblicazione delle stesse su tre quotidiani nazionali».

lunedì 22 ottobre 2007

Don Clemè


Ok, parlare di Mastella ultimamente è facile come sparare sulla Croce Rossa e più di moda di Paris Hilton. Però dopo gli ultimi sviluppi dell'inchiesta "Why Not" tolta al pm De Magistris e tutte le conseguenti polemiche derivate col guardasigilli centrista (?), mi è tornata in mente una canzoncina che avevo trovato sul web un po' di tempo fa...

Direttamente dal sito http://dementemastella.blogspot.com/ (da cui per la cronaca proviene anche l'immagine a fianco) la riedizione di un grande successo di Fabrizio De Andrè: Don Clemè!

DON CLEME'
(testo di Luigi Iovino)

Io mi chiamo Clemente Pastella

è sò il controllore più bello che c'è

io mi chiamo Pastella Clemente

e stò mmiez ò burdello dal '76


alla centesima intervista

alla sera mi sento uno straccio

per fortuna che tra la mia gente

ognuno si guarda e io mi guardo da mé


Tutto il giorno con quattro infamoni

briganti, papponi, cornuti e lacchè

tutte l'ore cò 'sta fetenzia

che sputa minaccia e s'à piglia cò me


ma alla sera m'assetto papale
dint'o night e mi faccio il serale
mi rilasso e mi sballo nu poco

mi spiego che penso e mi prend'ò cafè


A che bell'ò cafè

sol'a Napule 'o sanno fa

co' à ricetta ch'à n'amico bello

compagno e partito

ci ha dato mammà


Prima pagina venti notizie

ventuno ingiustizie e lo Stato che fa

si costerna, s'indigna, s'impegna

poi getta la spugna con gran dignità

mi scervello e mi asciugo la fronte

trà chi contesta e chi mi risponde

a' lloro ribbatto... chè d'é?

Si a politica mia nun v'é piace

chiedeteci e'lleggi a chi sà chiù di mé


Tutt'e iuorne pé fora alla casa cè

tengo nù seguito e gente e lacchè,

nù favore non nego a nisciuno

si ddoppé nù voto ncè iesce pè mé

tutt'o riest dei miei cumpare

pure a Cristo ci levano 'a croce

ò rispetto nun sann' che dè

volite 'a spremuta o volite 'o cafè


A che bell'ò cafè

sol'a Napule 'o sanno fa

co' à ricetta ch'à n'amico bello

compagno e partito

ci ha dato mammà


A che bell'ò cafè

sol'a Napule 'o sanno fa

co' à ricetta ch'à n'amico bello

compagno e partito

ci ha dato mammà


Nel paese ci stà l'inflazione, la svalutazione

e la borsa ce l'ha chi sà sape àrrubbà,

sti famiglie con uno stipendio

non ponn' fa a spesa e nun ponn' campà

Poi mi imputano 'finta innocenza...

sì l'indulto ls'é fatto, e vabbè

non ho chiesto la grazia pe' me

ma soltanto nù piccolo sconto

per chi stava dentro e felice nunn'è


Pé stì legge vi faccio un appello

che ogni processo mò sadd'accurcià

na penzat'aggio fatto e s'impone

che tutto si faccia alla televisione

Nce né andiamo dalla "De Filippi"

E faccimme "Ncè posta pe tè"

Quannè iesce a sentenza bbrindamme

gradite " O' Campari o volite 'o cafè


A che bell'ò cafè

sol'a Napule 'o sanno fa

co' à ricetta ch'à n'amico bello

compagno e partito

ci ha dato mammà


A che bell'ò cafè

sol'a Napule 'o sanno fa

co' à ricetta ch'à n'amico bello

compagno e partito

ci ha dato mammà


Qui non c'è più decoro le carceri d'oro
ma chi l'ha mai viste chissà
chiste so' fatiscienti pe' chisto i fetienti

se tengono l'immunità


Chi stà dint' nun tène lì santì

si è tenesse nun stesse più quà

sol'e pover stann' n'galera

e intant'é fetiente se stanno a spassà


A' giustizia in Italia e precaria

più precaria ca nun sè pò fà

nù processo cà mò s'accummencia

p'à fine d'o secolo forse cià fà

nci'apparamma con la prescrizione

si l'archiviazione possibil' 'unnè

tant'è o stesso...., ma chi se n'addona...

che crema d'Arabia ch'è chisto cafè!

venerdì 19 ottobre 2007

Un giornale serio


Per la serie: il giornalismo serio!

Questa serie di civette (termine tecnico per le locandine dei giornali) l'ho trovata nello studio di un professore di Padova che io e un mio compagno di master siamo andati a intervistare oggi, ed era troppo bella per non postarla qui.

Il quotidiano è il Mattino di Padova, uno dei più letti (e penso il più tirato) della città patavina. Ne esistono un mucchio di altre altrettanto famose che tutta la gente di qui conosce, come "Scippata scippa scippatore" e "Immigrazione: arriva il vigile NERO" (Scritta proprio così, con tanto di grassetto in carattere "elefante"!). Inutile dire l'ilarità di quelli che passano davanti alle edicole la mattina e se le trovano davanti...

Non appena ne trovo altre ne farò una sezione a parte: intanto accontentatevi di questo assaggio!



giovedì 18 ottobre 2007

Alfine si inizia...

E alfine si inizia. habemus blog! Ancora grezzo, bruttino (riuscirò prima o poi a staccarmi da questi modelli...) ma se non altro c'è!
Prima di tutto il perchè questo blog. C'è la voglia di raccontare quello che sento e che conosco in giro per il mondo, c'è l'interesse da sempre per il mondo dei blog e la possibilità di conoscere nuovi amici, e la possibilità di lasciare in questa grande rete infinita qualcosa anche di me. Sui blog ho fatto anche la tesi di laurea (che pubblicherò non appena scoprirò come si fa) e sempre su questi ho conosciuto opinioni e persone che altrimenti probabilmente non avrei mai visto.
Il titolo, "Calle del vento" nasce da due cose: la prima è il grande amore per Venezia, dove sono nato e dove spero sempre prima o poi di tornare. La calle del vento esiste veramente, ed è anche un posto che mi piace molto: se mai passerete di là potrete trovarla in fondo alle Zattere, dove i veneziani d'estate vanno a prendere il sole. E' corta, non troppo stretta e dà di spalle su un campo abbastanza disabitato, mentre davanti guarda sul Canale della Giudecca, di fronte all'isola, dove sono ormeggiati pescherecci e barche e dove passano le navi da crociera.
La seconda cosa da cui nasce il nome è il vento stesso, che raccoglie i pensieri e i sogni di chi ne è accarezzato per portarle dappertutto in giro per il mondo. Mi avevano raccontato una volta (o forse l'avevo letta da qualche parte) una leggenda degli indiani d'America su questo che spero di ritrovare, per postarla qui e condividerla con chi leggerà.
Spero che questo blog sia quello che sognavo aprendolo: un luogo di raccolta di pensieri, spezzoni e racconti raccolti in giro di quà e di là, che viva e che cresca non solo per chi lo scrive, ma anche e soprattutto per quelli a cui capiterà di leggerlo.
Per non fare un primo post ultra-lungo e scocciare subito per oggi chiudo qui.
L'ultima riga l'ho lasciata per un saluto e un augurio a una ragazza che mi ha dato tanto e preso altrettanto: ha aperto un blog prima di me dopo che ne avevamo parlato per un po', e speravo di aprire questo insieme a lei per essere un po' più vicini di quanto non lo fossimo già. A "tu-sai-chi": ti voglio bene.