mercoledì 13 maggio 2009

Vi siete chiesti dove finiscono gli immigrati respinti? Scopritelo qui.

“Le espulsioni collettive di migranti dall’Italia alla Libia costituiscono una violazione del principio di non refoulement. Le autorità italiane non hanno rispettato i loro obblighi internazionali”. Era il 14 aprile del 2005 e il Parlamento Europeo adottava una risoluzione di condanna contro le deportazioni collettive con cui il Governo italiano aveva espulso in Libia 1.500 persone intercettate al largo di Lampedusa tra l’ottobre 2004 e il marzo 2005. “Il parlamento europeo - continuava la risoluzione su Lampedusa P6_TA(2005)0138 - è profondamente preoccupato sul destino di centinaia di richiedenti asilo respinti in Libia, dal momento che questo paese non ha firmato la Convenzione di Ginevra sui rifugiati, non ha un sistema d’asilo, non offre garanzie effettive per i diritti di rifugiati, e pratica arresti arbitrari detenzioni e espulsioni”.

Un mese dopo, il 10 maggio del 2005, la Corte europea dei diritti umani sospese l’espulsione da Lampedusa di 11 cittadini stranieri sbarcati a marzo e che avevano presentato ricorso. Quattro anni dopo, ciò che ieri era illegale è divenuto regola d’ingaggio dei pattugliamenti di Frontex partiti poche settimane fa nel Canale di Sicilia.

E ora gli immigrati, fermati direttamente in acque internazionali, ritornano direttamente indietro: in Libia, in Egitto, in Istraele...dovunque. A molti basta sapere questo: che non sono più da noi. Ma se avete il coraggio di guardare oltre, e di veder dove e come il loro viaggio interrotto continua le tre inchieste sotto sono per voi.

Dal blog Fortress Europe, tre reportage sugli immigratiscritti e fotografati da persone che hanno toccato con mano le loro sofferenze. Che hanno visto tutto, e non lo dimenticheranno. Leggeteli, e poi pensate. E decidete cosa fare.

Guantanamo Libia. I nuovi gendarmi dell'Italia

La porta di ferro è chiusa a doppia mandata. Dalla piccola feritoia si affacciano i volti di due ragazzi africani e un di egiziano. L’odore acre che esce dalla cella mi brucia le narici. Chiedo ai tre di spostarsi. La vista si apre su due stanze di tre metri per quattro. Vedo 30 persone. Sul muro hanno scritto Guantanamo. Ma non siamo nella base americana. Siamo a Zlitan, in Libia. E i detenuti non sono presunti terroristi, ma immigrati arrestati a sud di Lampedusa.

Frontiera Sahara. I campi di detenzione nel deserto libico

Stipati come animali, dentro container di ferro. Così gli immigrati arrestati in Libia vengono smistati nei centri di detenzione nel deserto libico, in attesa di essere deportati. Siamo i primi giornalisti autorizzati a vederli. Le condizioni dei centri sono inumane. I funzionari italiani e europei lo sanno bene, visto che li hanno visitati. Ma si astengono da ogni critica, alla vigilia dell'avvio dei pattugliamenti congiunti

Reportage dalla Libia: siamo entrati a Misratah

Di notte, quando cessano il vociare dei prigionieri e gli strilli della polizia, dal cortile del carcere si sente il rumore del mare. Sono le onde del Mediterraneo, che schiumano sulla spiaggia, a un centinaio di metri dal muro di cinta del campo di detenzione. Siamo a Misratah, 210 km a est di Tripoli, in Libia. E i detenuti sono 600 richiedenti asilo politico eritrei, arrestati al largo di Lampedusa o nei quartieri degli immigrati a Tripoli

Inoltre sul blog trovate ancora "Le Croci di Malta": il documentario sui cpt maltesi che l'Europa vuole prendere a modello con le drammatiche condizioni di vita di chi ci vive dentro, dimenticato da Dio e dagli uomini.
Il documentario é stato girato da colleghi Enzo Di Masi, Gilberto Mastromatteo, Giuseppe Bucca e Loris Zamparelli. I loro contatti sono a disposizione, e potete richiedermeli con una mail in caso di necessità.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, ho letto sul blog repubblica degli stagisti che stai facendo un tirocinio schuman giornalsmo! come te sto decidendo all'ultimo se candidarmi o no, credo che lo farò... ma non ho capito in cosa consiste di preciso! in più quando sull'application mi fa scegliere il luogo e il dipartimento preferito non so che mettere... tirocini giornalistici si posson fare in tutti i direttorati? o solo in quello comunicazione?e il luogo?per segnare bruxelles bisogna sapere anche il francese e il tedesco?a una che parla solo italiano e inglese conviene mettere al primo posto milano/roma?o può osare anche all'estero?
grazie
anna

Anonimo ha detto...

ciao, ho letto sul blog repubblica degli stagisti che stai facendo un tirocinio schuman giornalsmo! come te sto decidendo all'ultimo se candidarmi o no, credo che lo farò... ma non ho capito in cosa consiste di preciso! in più quando sull'application mi fa scegliere il luogo e il dipartimento preferito non so che mettere... tirocini giornalistici si posson fare in tutti i direttorati? o solo in quello comunicazione?e il luogo?per segnare bruxelles bisogna sapere anche il francese e il tedesco?a una che parla solo italiano e inglese conviene mettere al primo posto milano/roma?o può osare anche all'estero?
grazie
anna

Luce ha detto...

anche amnesty international ha denunciato il fatto che in queste "deportazioni" i governi italiani hanno violato più e più volte i diritti umani.Che vergogna! Poi vi ricordate la denuncia di Gatti con l'Espresso su cpt? Scandaloso. E la cosa più triste è che a distanza di anni non è cambiato nulla.

Anonimo ha detto...

FORA DAI BALL!!!