WASHINGTON (USA) - Per salvarsi dalla bancarotta la California potrebbe legalizzare “in toto” la marijuana e tassarne la coltivazione, il commercio e l’uso come avviene per gli alcolici. L’idea di fare della marijuana un’arma contro la crisi economico finanziaria è del deputato del parlamento californiano Tom Ammiano, un democratico italo americano, che ad aprile ha presentato un progetto legge in merito. Il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, non la ha ancora appoggiata, ma ha dichiarato che “è arrivato il momento di esaminare la questione”. Da un sondaggio, il 56% della popolazione è favorevole, soprattutto a Los Angeles e San Francisco.
POTENZIALI INCASSI - In California, l’impiego medico della marijuana è già legale. Ma Amiano vuole che lo diventi altresì “l’impiego ricreativo”, come per gli alcolici. Il nostro bilancio è in drammatico passivo, ha ammonito il deputato, se potessimo legalizzare e tassare la marijuana incasseremmo miliardi di dollari, perché milioni di persone la prenderebbero subito. Schwarzenegger, che è sposato a una Kennedy, una dinastia liberal, si è dimostrato possibilista: «Sono aperto a un pubblico dibattito» ha detto «nuove entrate ci farebbero comodo». Ma ha aggiunto che «bisogna studiare gli effetti che la legalizzazione della marijuana ha prodotto in altri Paesi» (non ha precisato quali). Se non sono negativi, ha concluso, si potrebbe procedere, ma con cautela. Stando i media, l’ex attore, il cui secondo mandato scadrà il prossimo anno, e la cui popolarità è scesa al 30% a causa della crisi economica finanziaria, fumò la marijuana in passato: apparve con lo spinello nel suo primo film, nel 1977, e due anni fa dichiarò che «non si tratta di una droga ma solo di una foglia» (“Scherzava”, rettificarono i suoi portavoce il giorno dopo).
DRASTICHE MISURE - Ma “Schwarzy”, che non potrà ricandidarsi, è un repubblicano, e non deve alienarsi il partito, che è ferocemente contrario alla marijuana. In ogni caso, per evitare la bancarotta, il parlamento californiano dovrà prendere drastiche misure entro il 19 prossimo. Legalizzare la marijuana in due settimane è impossibile. Il braccio di ferro sullo spinello è in corso da anni in California dove condussero una campagna in suo favore anche celebrità come Gorge Soros, il mago degli investimenti, e il premio Nobel dell’economia Milton Friedman, ora defunto. La California è la prima produttrice americana di marijuana tanto che un’area centrale è chiamata “il triangolo d’oro”, perché vi fervono una coltivazione e smercio clandestini che fruttano somme colossali. Ma la legge che ne vieta l’uso è federale non locale, viene cioè da Washington, e vale in tutti gli Stati uniti. Perciò se la marijuana fosse legalizzata dal parlamento californiano o da un referendum nello stato, ci vorrebbe poi il placet dell’amministrazione Obama.
(fonte: Corriere.it)
1 commento:
sarebbe ora in tutto il mondo non si può nascondere una pianta o volerla eliminare poi legalizzandola si può controllare il consumo e la qualità a volte sulla strada al mercato nero invece di marjuana chissa cosi senza controllo che cosa spacciano ai ragazzi?togliere il mercato alla mafia!!!!!
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