lunedì 18 febbraio 2008

Cinque mesi di blog e una leggenda Cheyenne.

Oggi festeggio cinque mesi "ufficiali" di blog. Da quando tutto è partito, qui...


Un grazie a tutti gli 8800 sperduti internauti che sono passati di di qua dallo scorso 5 novembre (quando ho inserito il contatore) ad ora: grazie della compagnia, delle chiacchiere quando se ne è fatte, dei commenti quando li avete lasciati e di tutto quello che mi avete regalato di altro.

Nel primo post avevo scritto che vi avrei postato qui, prima o poi, una leggenda che mi aveva ispirato all'epoca il nome del blog, insieme ad una foto della vera "Calle del vento" veneziana. La foto l'ho trovata, per la leggenda ci sto ancora lavorando! Ma ne ho trovata un'altra altrettanto bella, che potete leggere più sotto.

Intanto, per quelli che me l'avevano chiesto, una piccola spiegazione: il nome della calle deriva dal fatto che dentro di essa, per via di un effetto fisico noto come "effetto Venturi", il vento scorre (o almeno sembra scorrere) sempre più veloce e più forte di quanto non faccia nelle calli adiacenti. La scoperta del fisico Giovan Battista Venturi (da cui il fenomeno prende il nome) è del 1797, ma pare che il nizioletto della calle sia un po' più vecchio... Forse in fondo i veneziani lo conoscevano già: ma qui si entra nelle nebbie che sono proprie delle vecchie storie e delle leggende...


---

Leggenda Cheyenne dei sogni.

"Nuvola Fresca", una piccola indiana del popolo Cheyenne, disse un giorno a sua madre "Ultimo Sospiro della Sera": "Quando mi abita la notte, succede spesso che un volatile più nero della notte venga a nutrirsi del mio corpo, beccandomi pezzo per pezzo, finchè arrivi tu, senza essere vista, come il vento, per cacciarlo via dalla mia prateria. Io ti sento.. ma non capisco cosa sia tutto questo"

Col calore del cuore materno "Ultimo Sospiro della Sera", tentò di riscaldare così i tremori di "Nuvola Fresca".

Commentò "Nuvola Fresca".
Allora la madre, certa che fosse ingiusto chiudere la porta dell’orecchio interiore, rinunciando all’interlocutore, pensò alla possibilità di "riconoscere i sogni".

Cosicchè "Ultimo Sospiro della sera" inventò una rete tonda per pescare i sogni nel lago della notte.
Al centro del circolo intrecciato mise un piccolo sasso e intorno ad esso una goccia d’argento. (metafora del tempo lunare), un petto di turchese, a significare desiderio, e un dente di animale forte, simbolo di protezione. Infine, code di animali e piume di uccelli furono legati nell’estremo inferiore della rete

Finito il lavoro, "Ultimo Sospiro della Sera" attaccò l’oggetto sul letto di "Nuvola Fresca", dicendo:
"D’ora in poi, mia dolce bimba, questa rete pescherà per te i sogni: i buoni resteranno dentro, i cattivi andranno via!"

Così fu per Nuvola Fresca, Zampa Veloce, Piuma Azzurra, Occhio di Falco e per tutti i bambini delle stremate generazioni che sopravvissero al feroce sterminio degli indiani.

---

Spero che possa piacere a voi, così come è piaciuta a me...

Nessun commento: