giovedì 23 aprile 2009

Agusta-Priolo-Melilli, il triangolo della morte siciliano : controcronache dal G8 sull'ambiente di Siracusa

Controcronache dal G8 sull'ambiente in corso a Siracusa. Peraltro non so voi, ma io sui grandi media non é che ne trovi queste gran tracce... Per chi poi volesse informarsi di più sui rischi derivanti dal mercurio, una sintesi piu' che esaustiva la trovate qui.

QUEL TRIANGOLO DELLA MORTE DOVE 6 BAMBINI SU 100 NASCONO MALFORMATI

Il dottor Giacinto Franco non fa altro che scrivere e denunciare. L’ultima volta, lo scorso 28 marzo, mette nero su bianco alcuni “cenni sulla situazione nel triangolo Augusta-Priolo-Melilli”, ossia in quell’area che Pippo Annino, presidente di un comitato locale che si oppone alla costruzione del nuovo rigassificatore di Priolo, chiama senza mezzi termini il “Triangolo della morte”. Nel documento di Franco, che contiene anche “proposte operative”, viene ricordato innanzitutto che Augusta è la città col più alto tasso di tumori d’Italia e che 6 bambini su cento nascono con malformazioni congenite contro una media di due nella Sicilia Orientale. Poi aggiunge un dato nuovo: l’aumento delle patologie tumorali, da qualche anno, non riguarda soltanto il polmone e il cervello ma anche il fegato, il pancreas e il colon.


In altre parole, secondo Franco, “l’aumento è da mettere in relazione all’inquinamento non solo dell’aria ma dell’intera matrice ambientale (acqua, suolo e mare) con compromissione grave della catena alimentare”. Insomma, ciò che respiriamo ma anche ciò che mangiamo. Come i pesci deformi che dai fondali del porto di Augusta finiscono sui banchi dei pescatori e da lì sulle tavole dei cittadini del “Triangolo”. Pippo Annino è di Melilli e quei pesci li ha visti: “Fanno impressione con quella “schiena” piegata. Tutta colpa del mercurio –ma anche dell’arsenico- scaricato nelle acque di Augusta”.

Già, il mercurio: una vera ossessione per Annino: “Costringono gli autisti a trasportare i fusti tossici fino alle imbarcazioni e da lì via fino all’entrata del porto dove avviene lo scarico in acqua”. Ma non è sempre stato così: prima delle inchieste giudiziarie il viaggio dei fusti tossici cominciava con un gioco di prestigio o meglio di occultamento: “I fusti –racconta Annino- venivano divisi in due scomparti: sul fondo, il mercurio e sopra uno strato di calcestruzzo. Il tutto, poi, veniva caricato sui camion per essere “smaltito” nelle discariche del centro-nord, Ravenna in testa”. Decenni di abusi e di violazioni e di speculazione che hanno reso terra la più inquinata d’Italia.


La stessa terra in cui sono riuniti i ministri per l’ambiente degli otto governi più inquinanti del mondo,e tra questi Stefania Prestigiacomo (originaria di Siracusa), una che nel “triangolo della morte” possiede tre aziende di famiglia (Coemi spa, Vetroresina engineering development, Sarplast –fallita) e che è anche azionaria di una società gestita dal padre (Ved), sulla cui testa incombono processi per bancarotta fraudolenta, trattamento e smaltimento illegale di rifiuti, violazione delle norme di sicurezza nei confronti dei dipendenti: quattro di questi hanno intentato una causa.

Alla Prestigiacomo, qualche mese fa, ha scritto anche il dottor Giacinto Franco: “Come preannunciato a mezzo stampa abbiamo iniziato uno studio sulla presenza di metalli pesanti in un gruppo di donne in età fertile residente nel “Triangolo”. La prima fase dello studio è terminata: abbiamo riscontrato una presenza elevata di mercurio, oltre a valori in eccesso di metalli pesanti nei campioni di capelli.” Attraverso questa lettera aperta al ministro, il dottor Giacinto Franco auspica una “bonifica” dei cittadini oltre che dell’area del porto di Augusta e infatti propone per “tutti i soggetti sottoposti ad analisi una terapia chelante personalizzata”.


Del resto, è preferibile restituire la salute ai cittadini piuttosto che – come spiega Pippo Annino- aumentare le cubature dei cimiteri: “Il cimitero di Melilli lo hanno ampliato tre volte in dieci anni, quello di Villasmundo 2 volte in sette anni”. Due cimiteri, in un paese di 7.000 abitanti. Anzi tre: “Hanno inaugurato da poco – continua Annino – un altro cimitero, quello di Villa Giardino, con tanto di depliant, di inviti e inaugurazione”. E vip: come gli assessori regionali Pippo Gianni o Giuseppe Sorbello che da quelle parti fanno il pienone di voti alla faccia de i guastafeste come Annino cui per tre volte hanno incendiato la casa. O come Salvatore Gurrieri che da Marina di Melilli, un paese scomparso per fare spazio allo stabilimento dell’Erg, non voleva proprio andarsene. Adesso dimora in uno dei due cimiteri del paese. Gurrieri è uno dei pochi, da queste parti, che è scampato al tumore: lui, hanno preferito incaprettarlo.

(dal blog di San Precario)

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