martedì 13 ottobre 2009

Trenitalia e i treni dimenticati: il treno passeggeri a Milano e l'ETR 500 storico di Pavia.

Avete presente il treno deragliato tre settimane fa a Milano e caduto in un cortile? Bene: è ancora lì, come ci racconta il pezzettino tratto dal Corriere.it di oggi.

La locomotiva e la carrozza deragliate a Milano lo scorso 21 settembre, durante le operazioni di manovra di un treno vuoto, non sono state ancora rimosse. Il materiale, fanno sapere da Trenitalia, è stato sottoposto a sequestro da parte del'autorità giudiziaria. Trenitalia comunica di avere già avviato istanza di dissequestro e, non appena lo avrà ottenuto, si provvederà a sezionare i vagoni coinvolti nell'incidente: lo spostamento dei mezzi interi è impossibile, a causa del loro peso e ingombro. Per quanto riguarda invece la presenza di senzatetto e clandestini a bordo della carrozza incidentata, denunciata nei giorni scorsi, "occorre ricordare che tali questioni, attinenti all'ordine pubblico, non rientrano nelle competenze delle Ferrovie"
. Il vicesindaco Riccardo De Corato: "Scriverò al magistrato per chiedere di accelerare le procedure" (immagine Fotogramma)


Ma non è la prima volta che per un motivo o per l'altro Trenitalia si dimentica in giro i treni, abbandonandoli magari per anni in binari dimenticati. Come era accaduto a questo qui, che avevo ritrovato per caso questo agosto vicino Pavia: un pezzo di storia delle Ferrovie, abbandonato da anni appena fuori dalla città. Eccovi le foto ed il pezzo che avevo scritto allora per la Provincia Pavese (questo sì, invece, l'avevano pubblicato!)

REMO, IL PENDOLINO DIMENTICATO

Una fine ingloriosa per un treno, l’ETR 500 Y, la cui storia comincia nel maggio del 1983, quando le Ferrovie dello Stato decidono di creare il primo treno italiano ad alta velocità. Senza casse oscillanti come i vecchi Pendolini, ma composto di locomotive capaci di raggiungere i 300 km/h e speciali carrozze pressurizzate. Della costruzione si occupa il consorzio Trevi (Treno Veloce Italiano), che raccoglie il gotha della produzione ferroviaria dell’epoca: Ansaldo, Breda, Fiat Ferroviaria, ABB Tecnomasio e Firema Trasporti.

Il progetto porta dopo cinque anni alla costruzione di un treno prototipo definito ETRX 500, e di due treni sperimentali ETRY 500 (soprannominati Romolo e Remo) che scendono sulle rotaie nel 1990. In Italia si gioca in quell’anno il mondiale di calcio, e la prima corsa con passeggeri a bordo viene fatta proprio per portare gli spettatori ad una delle sue partite. La ribalta mediatica è enorme, perchè l’Italia può ora concorrere alla pari con i famosissimi TGV francesi.

C’è un solo problema: le linee sono vecchie, ancora a corrente continua, e non supportano le velocità che l’ETR 500 può raggiungere salvo qualche tratto sulla Direttissima Roma-Firenze e sulla Roma-Reggio Calabria dove Romolo e Remo finiscono per essere impiegati. Tra il 1994 ed il 1996 vengono effettuati i lavori di rimodernamento strutturale e richiamate per adattamenti tutte le 60 locomotive nel frattempo prodotte. Ed è qui che la storia di Remo prende il binario dell’oblio.

Secondo Trenitalia il treno viene riadattato ed usato per viaggi charter e promozionali fino al 2001, quando ne viene decisa la dismissione a solo 11 anni di età. Fatto strano, se si considera che il parco locomotive dei convogli pendolari oggi in servizio ha un’anzianità media tra i 27 ed i 32 anni.

Tra il 2003 ed il 2005 vengono asportati i 9 vagoni interni, ed abbandonate sui binari di Pavia le due locomotive. Cosa strana - che contrasta un po’ con la versione fornita - è il fatto che all’interno delle cabine, dove tutto è devastato e i vandali si sono portati via anche i circuiti stampati della plancia di comando, siano ancora appoggiate aperte delle riviste datate dicembre 1996. Il treno viene poi dimenticato persino dagli addetti della stazione e abbandonato a sé stesso nello scalo merci nel frattempo dismesso. Nascosto tra gli alberi che nel frattempo hanno preso possesso dei binari, è diventato palestra per graffitari e regno dei vandali che ne hanno saccheggiato l’interno, rimasto tutto come allora, e solo i numeri di serie impressi sul telaio raccontano a chi sa decifrarli la sua vera storia di pioniere dimenticato.

Per chi poi avesse 5 minuti per guardare, su Youtube avevo anche trovato un video del treno abbandonato, fatto da alcuni ragazzi che l'avevano "esplorato" come me un paio di anni fa.




Un'altra incredibile storia di spreco all'italiana

2 commenti:

tiaalo95 ha detto...

dal momento che le altre e404 monotensione sono state rimmatricolate come e414 per servizi eurostar city, anche queste non potrebbero essere sottoposte a "revamp"?

tialo95 ha detto...

devo correggerti su una cosa. con pendolino si intendono solo i treni a cassa oscillante (etr450,460,480,600,610) l'etr 500 e un treno a cassa fissa quindi nn può essere denominato così