lunedì 26 ottobre 2009

Ecco perchè il giornalismo resta nonostante tutto per me il mestiere più bello del mondo. Con tanta invidia per chi lo può fare davvero.

Invidia. Ecco quello che provo quando vedo foto come queste. E mi viene solo da pensare che vorrei tanto poterlo fare anch'io: ma d'altra parte, non è forse l'invidia la forma più sincera di ammirazione? Dal blog "La Torre di Babele" del giornalista Pino Scaccia.


Per capire il post precedente, quello sulla stanza, bisogna sapere cosa c’è fuori la porta, insomma per strada. Questa foto ha undici anni: è stata scattata il 15 maggio del 1998 a Quindici durante i giorni rovinosi della frana. Altro che ufficio. Per scrivere bisognava trovare un posticino più o meno in disparte e, come in questo caso, un’officina abbandonata era già un luogo comodissimo. La dedico a tutti i cronisti, quelli che non mangiano e non dormono per giorni pur di stare lì, dentro la notizia, a raccontare. Ne ho altre simili in giro per il mondo, ma preferisco questa perchè non rappresenta trasferte esotiche ma è vicino casa. L’inferno, infatti, non ha confini. E non ha età: basta la passione.

Ecco perchè il giornalismo è e resterà sempre per me "il mestiere più bello del mondo".

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