martedì 29 luglio 2008

"Presidente Napolitano, non venga al Sud perchè siamo ancora in guerra con l'Italia"

Voi non avete idea di cosa mi arrivi sulla casella di posta del Giorno...


Guardate ad esempio questa, che è la più bella di oggi: lo sapevate che nel Sud Italia c'è chi si considera ancora (dal 1861) "occupato da una potenza straniera, e ancora in stato di guerra"? Per la felicità di Bossi & Co, guardatevi la lettera che questo tizio del movimento nazionale monarchico ha mandato oggi nientemeno che al presidente della Repubblica appellandosi alla sua napoletanità... :)
(PS: la lettera è pubblicata così come mi è arrivata, con tanto di errori e tutto...)

Preg.mo presidente della repubblica italiana,

certamente saprà cosa rappresenta la sua carica. Giorni orsono mi sono recato al vittoriano, simbolo del massacro di milioni di italiani soprattutto contadini del Sud per l’invasione di terre libere, Trentino Alto Adige e Friuli, per conto dei criminali savoiardi. Ho parlato con il personale che lavora presso l’istituto del risorgimento, è sono stato sorpreso nel constatare che TUTTI coloro che operano nelle associazioni, istituti dediti alla commemorazione dell’italia, del risorgimento, dell’unità nazionale conoscono la Verità, tranne il popolo.

Come è possibile che tali impiegati, storiografi, pennutengoli accettino di trattare documenti, atti che raccontano menzogne, gravi ed infamanti? Nella circostanza tutti sapevano che quei cimeli, quadri, foto che loro espongono sono appartenuti al bandito e criminale garibaldi ed alla feccia dei 1000 delinquenti bergamaschi che lo seguirono.

Con quale coraggio Lei viaggia per i territori del Sud , che in base al diritto internazionale rappresentano tuttora territori occupati da potenza straniera. Ricordo il permanere dello stato di guerra, poiché nessun trattato di resa o pace è stato firmato tra il nostro legittimo rappresentate Re Francesco II di Borbone e l’accozzaglia di criminali, delinquenti italiani piemontesi e mercenari ungheresi.

Lei, napoletano, rappresenta quella potenza straniera ed una bandiera tricolore, che per i molti meridionali che conoscono la Verità, rappresenta oppressione, stragi, saccheggi, eccidi, emigrazione, sofferenze che si perpetuano ancor’oggi. Sappi (così nel testo, ndr) che solo al pronunciare la parola Italia e vedere il tricolore in me come in tanti altri duosiciliani esplode la rabbia dei popoli oppressi.

So di non sortire alcun effetto, ma eviti di venire al Sud in forma ufficiale, ma solo a titolo personale, privato, il rappresentante degli invasori non giova alla nostra salute. Avete di nuovo mandato i militari dell’E.I. a presidiare ed “inquinare” le nostre martoriate terre e popolazioni per la questione rifiuti, duemila poliziotti a massacrare le popolazioni sottomesse, non le sembra l’ora di prendere decisioni molto gradite a noi Meridionali, che non ci sentiamo italiani e mai giureremo fedeltà allo straniero, come fecero i militari e popolazioni borboniche dal 1860.

Il Sud e la Campania, Napoli sono un peso per il nord e lo stato italiano, pertanto, vi invitiamo a riconoscere alla Campania lo status di regione autonoma, preludio ad una ricostituzione dell’Antico Stato del SUD. Le garantisco che tale auspicio è nel cuore di tutti i meridionali, saprà di certo CHE NOI SUDISTI NON CI SIAMO MAI SENTITI ITALIANI, veda l’accoglienza freddina che suscitano le maglie azzurre dei giocatori della vostra nazionale, quando e se, vengono nei territori ostili del Sud.

Le scrivo dopo aver letto articoli di stampa sul suo: “basta ingiurie ai simboli della repubblica”. Quando si metterà fine all’oltraggio che noi meridionali subiamo giornalmente nel vedere strade, piazze, scuole e monumenti occupare le nostre terre meridionali dalla variegata feccia savoiarda, garidaldesca, cavourianesca e sopportare l’oltraggio di vedere sventolare la bandiera nemica dell’oppressore?

Le sue conoscenze storiche le permettono di valutare con obiettività le mie esternazioni, comune a molti Meridionali, che quando si saranno trasformati in moltitudine, sapranno incenerirle proprio in concomitanza dei vostri festeggiamenti del 2011 per l’annessione e sottomissione delle terre e popoli Duosiciliani.

Faccia tesoro di quanto le scrivo, sperando che la sua coscienza di napoletano sappia illuminarla nel liberarci dal giogo straniero.

EVVIVA IL SUD SOVRANO E LIBERO, fuori l’italia dalle Due Sicilie.
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Dedicato a Raffaele Romano Riverso, calabrese verace del master padovano, che al pranzo di saluto di fine anno con la stampa veneta a Palazzo Ferro Fini (vedi post della cronaca dell'evento), dopo aver ricevuto il libro regalato a tutti i partecipanti "PROVERBI VENETI", dichiarò solennemente: "Ma che cazzo c'entra un calabrese coi proverbi veneti? Voglio la secessione!".

Per finire, chi volesse saperne di più sul tema del "sud occupato" e sulla versione alternativa dei fatti del 1861 può guardare qui, nel sito delle Due Sicilie", o qui, dove c'è un po' di tutto...

2 commenti:

Auriga ha detto...

Non esiste una "versione alternativa" esiste la verità e la menzogna, la menzogna è quella che ci insegnano a scuola, la verità piano piano viene a galla come dimostrano le recenti trasmissioni di "Ulisse" e "Geo & Geo" per maggiori informazione cercare il canale "DueSicilie" su youtube.

duesicilie ha detto...

Caro calle del vento, premesso che la storia viene scritta dai vincitori e propagandata per la gioia di un progetto politico, ricorda le parole di d'azieglio l'indomani dell'invasione sabauda del Regno delle Due Sicilie,"L'italia è fatta ora facciamo gli italiani".
Queste parole rappresentano la falsità della storia, il plebiscito non può essere stato tale se alla base non c'era la mentalità di unione nazionale, unione voluta e cercata con la forza da chi governava uno stato sull'orlo del fallimento economico e politico.