lunedì 26 maggio 2008

Qualcosa di personale.

Ultimamente sempre più spesso la gente mi chiede come io faccia a lavorare sempre con il sorriso sulle labbra.

Anche quando, come ieri sera, accade che alle 23, quando già tutti pensano al ritorno a casa o alla serata che li attende fuori , piombino nel locale 31 persone (che poi diventano 42) membri di un'improbabile compagnia di teatro istraeliana che ha appena finito lo spettacolo poco più in là.
"You're amazing - mi fa una ad un certo punto da dietro un paio di occhi azzurri, al trecentesimo piatto portato in sala - How can you be always with a smile in your face?". "Davanti ad una faccia come la tua - gli ho risposto - si può solo continuare a sorridere: per il resto non c'è spazio!".

Credo che il segreto sia quello di non prendere mai del tutto le cose sul serio, e di essere sempre disposto allo scherzo con tutti perchè, se tu sei così con il mondo, per quello che ho sempre visto il mondo tenderà ad esserlo con te. Scherzate, chiamate davanti a tutti "Massimo Giletti" l'impresario della compagnia che effettivamente ne è la copia quasi sputata, entrate come se ogni applauso che si scambiano tra loro fosse il vostro e scherzate su ogni piatto o su ogni ordine, e su come sembrino studiare disperatamente tra loro il modo di mettere il ristorante nella maggiore situazione di caos possibile. Siate voi stessi, "smadonnate" se vi gira, ridete se vi va, ribaltate i ruoli ma restando voi stessi, scherzate come se fosse il vostro ultimo giorno di lavoro e non ve ne fregasse niente del giorno dopo (ma non oltrepassando mai il sottile confine della ragionevolezza): ci sarà da divertirsi.


Così da serata annunciata come massacrante è finita in una mezza festa, con tutti a parlare con tutti, ballerini in giro a fare mezzi show per tutta la sala sopra del locale, piatti offerti all'asta e prese in giro continue di tutti verso tutti, e vino e risate, e siamo arrivati fino all'una e mezza che tutto sommato avrei voluto durasse ancora un altro po', anche se avevo una fame della madonna... :)

Poi capita addirittura che alcuni di loro, con cui ormai puoi dire di aver fatto amicizia, ti invitino a fine serata da loro in albergo per continuare la festa, e così è facile ritrovarsi in un mezzo sogno assurdo dove alle 4 di notte sei ancora a bere e fare baccano in un albergo quattro stelle extralusso, dove la maschera fa tanto d'occhi quando ti vede entrare in maglietta "Hard Rock Cafè", e ci rimane male perchè sembri rovinargli l'atmosfera ma non può fare nulla... Il tutto reso ancora più assurdo dal fatto che all'invito della compagnia il padrone del ristorante, noto per la sua "parsimonia esagerata", ti inviti a prendere la bottiglia che più ti piace dal bancone del bar perchè "non puoi andare a mani vuote", e ti dica di non preoccuparti per la roba da mettere ancora a posto perchè tanto "domani c'è tempo"..

E' stata una bella serata... In 12 in una camera, io e la Kibbutz contemporary dance company a fumare e parlare di tutto come se fosse una gita di classe davanti a bottiglie di bianco e di rosso e di altre cose che non mi ricordo, dalla politica di Istraele alla teoria del balletto, ai sogni di ognuno e di tutti i posti belli che ognuno ha visto, o di quelli (che sono sempre molti di più) di cui si è sentito parlare e in cui si vorrebbe tanto andare... Sono tornato a casa alle 4:30 alla fine, ma ero felice... Felice di aver conosciuto gente nuova, felice di avere un posto dove andare se mai finirò in Istraele in vita mia, felice di aver passato ancora una volta una bella serata nata dal nulla...

Una volta dicevamo Mari che si dovesse vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo... Ora credo che ognuno si debba vivere come se fosse il primo. Come se fossimo appena arrivati, ancora fiduciosi in tutto, e avessimo solo davanti gente da conoscere e cose da imparare, e gente disposta ad insegnarcele con un sorriso se noi gliene facciamo uno in cambio senza chiedere nulla di più. C'è un detto non scritto dei giornalisti, almeno quelli che conosco io: "Se vai ad una conferenza stampa ed esci senza neanche un numero di telefono nuovo, è come se tu non ci fossi mai stato". Io applico solo questo anche a tutto il resto: se vai ad una festa e non conosci nessuno di nuovo, è come se in un certo senso tu non ci fossi mai stato... E da cosa nasce cosa, e da una chiacchera rubata ad un tavolo nasce una serata che ti ricordi per un pezzo...

Credo di aver risposto questo all'ultima tipa che me l'ha chiesto ieri sera, come facessi ad avere lo stesso sorriso anche dopo non mi ricordo quanti bicchieri di vino e tre ore di stanchezza in più...

Grazie della serata Arthour: se mai passerai di qua ringrazia tutti da parte mia per la serata, e gira alla compagnia i miei migliori auguri di buona fortuna per la loro carriera e per la tua! Spero di rivedervi prima o poi: se mai tornerete in Italia fatemi un fischio...

Per chi fosse curioso poi cercando su Youtube ho trovato un video del loro spettacolo al teatro milanese degli Arcimboldi. Sono sette spezzoni: qui sotto trovate il primo, ma per vedere anche gli altri basteranno due secondi o poco più se ne avrete voglia...




A presto: shalom my friend!

3 commenti:

CHICCO MERDEZ ha detto...

Bella storia gig, bella storia...
;-)

ps: fatto anche qualche passo a due con qualche ballerina?...

Gig ha detto...

A volte mi chiedo se tu sia davvero un giornalista come dici o uno pseudonimo non ancora conosciuto di Tinto Brass... :)

CHICCO MERDEZ ha detto...

No, non sono il sommo maestro Brass... altrimenti ti avrei più sobriamente chiesto se hai tastato il culo a qualche ballerina in vena di porcherie....
... sul mio blog c'è qualcosa per te...
;-)