mercoledì 31 ottobre 2007

L'Halloween? Lo fàmo celtico! Anzi, padano.....

Sbabbari, 'imo a Roma!!! C'era una volta Diego Abatantuono a rinverdire i fasti della mitica tradizione celto-barbarica italica, ma oggi che questi valori importanti rischiano di perdersi a ritirarli fuori dal casetto ci pensa nientemeno che la loro naturale depositaria, la Lega Nord!

Per la prossima festa di Halloween infatti la Lega ha annunciato che celebrerà la ricorrenza a Pecorara, piccolo comune del piacentino. «A Pecorara non si celebra una festa consumistica e americanizzante come Halloween, ma il capodanno celtico, il samhain», ha precisato il giornalista della Padania Igor Iezzi per evitare polemiche.

I vari esponenti della Padania però non sembrano esattamente essere tutti daccordo su come considerare questa festa, in bilico come sono tra un cattolicesimo ultraradicale e riti pseudo celtici.
All'accusa di voler abbandonare il cattolicesimo antimussulmano l'ex ministro-dentista Roberto Calderoli, che pure si è sposato con rito celtico, sbuffa: «Ma quando mai? Certo, quella degli antichi abitatori della Padania è una tradizione che ci ha influenzato, ma noi restiamo saldamente cattolici. Forse tra i pochissimi rimasti. Halloween? Roba per aumentare il giro d’affari». Mentre l'ex guardasigilli Roberto Castelli ha dichiarato: «Noi siamo federalisti, il nostro non è un partito confessionale». Salvo poi precisare di sentirsi «cristiano e celtico allo stesso tempo».

Nulla di strano, spiega Castelli: «Dove abito io, le cappelle sorgono tutte su precedenti strutture celtiche. Nel folto di un bosco di querce, c’è una cappelletta dedicata a Santa Brigida. È bionda e discinta, vestita soltanto dei suoi capelli. È evidente che è Birgitte e non Brigida: una dea padana e nordica recuperata poi dal cristianesimo». E sul Senatur precisa: «Bossi non si è mai sentito un druido, il suo è il tentativo riuscito di richiamare un’identità che è profonda».

Profonda e radicata la tradizione lo è sicuramente per Mario Borghezio, già intento a organizzare il prossimo evento nazional-padan-celtico il 23 dicembre: un gigantesco falò a Pian del Re per la notte del solstizio d’inverno.( Il combustibile? Si pensava ai sedili dei treni "inquinati" dal volgo maomettano...). Il volto "moderato" del partito spiega: «Il riscoprire le ritualità celtiche è senz’altro nel solco del ritorno alla nostra tradizione. Altra cosa è la religione: il Carroccio si è sempre riconosciuto in un cattolicesimo intransigente e fortemente tradizionalista». Del resto, aggiunge, «dalla notte dei tempi il nostro simbolo è inciso sulle rocce delle nostre montagne e sullo stipite delle case dei nostri vecchi. A differenza del tricolore, non è confezionato a tavolino da qualche oscura consorteria».

Contro le insinuazioni delle logge massoniche nemiche si somoda addirittura il presidente della Lega Nord Angelo Alessandri
(il numero due del Carroccio dopo Bossi). «La Lega è alla confluenza delle due tradizioni. Ma il recupero del celtismo non è certo neo paganesimo ». Perché «noi, come molti fondamentalisti cattolici, pensiamo che la nostra fede sia tutt’uno con la nostra identità. E non dimentichiamo mai che è stata il sostegno più grande nella lotta di sempre: quella contro gli islamici».

Attendendo la grande serata a base immaginiamo di costine e birra, cucinate da Calderoli in grembiluino verde, gustiamo i commenti della Chiesa (che si sa: commenta su tutto, figurarsi su questo!).
Per Tarcisio Bertone (Genova) la festa delle zucche è «un evento insensato», per Gastone Simoni (Prato) «uno sgarro all’identità cristiana », mentre Diego Coletti (Como) invita a non «abbandonarsi a una tradizione così insulsa». Per tacer della conferenza episcopale spagnola, che ha bollato la notte delle streghe come un trionfo del «consumismo e dell’occultismo». Ricordando che farsi i cazzi degli italiani andando a dire ai farmacisti di NON vendere la pillola del giorno dopo per scrupolo di coscienza per la Chiesa NON è una pensata insulsa, auguro a tutti buon Halloween!

Il blog va in ferie fino a lunedì causa chiusura dell'Università: buon ponte e buone vacanze!

Salutatemi Asterix e Obelix!




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