Questa l'ho trovata girando su Internet...
In questa foto, proveniente dall'Iraq (o almeno così c'era scritto) si vede un bambino guardare dentro una macchina appena esplosa per un attentato. Si vedono i resti dell'esplosione o dei proiettili, il sangue, le lamiere, in uno sfondo che non c'è. Ma tutto questo, i resti, verranno come al solito rimossi e portati via in poco tempo, in un paese dove queste scene ormai sono perversamente "ricorrenti" e si vuole solo ritornare al più presto ad una parvenza di normalità. Quello che resterà però, e che tornerà sempre, è lo shock negli occhi del bambino che guarda. Ora appare incredulo, quasi stupito di fronte a quello che vede e che non può capire. Quando i resti della macchina spariranno, resteranno solo una paura e una diffidenza che rinasceranno senza un perchè ad ogni veicolo simile che vedrà ferma ad un incrocio. Senza che nulla di tutto questo appaia da fuori.
Credete che la sua vita futura non ne sarà influenzata? L'odio si insegna da piccoli, come i racconti da Istraele e Palestina ci insegnano quotidianamente, cresce col tempo e difficilmente muore. In questo terreno, è facile come non mai.
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