venerdì 26 ottobre 2007

Cosa è successo davvero in Birmania


“Carissimi, le parole vengono meno. Queste foto di un monaco assassinato sono state prese in segreto in un obitorio. Pensate quanti molti altri hanno subito lo stesso destino. Vi prego, diffondete queste fotografie a più gente possibile, perché il mondo sappia che c’è bisogno di molto più che a semplice condanna di questi bastardi [della giunta]”.

Con queste foto giunte al sito di Asianews attraverso esuli birmani finalmente si scopre il velo su quello che tutti sapevano: in Birmania la repressione c'è stata, e non si è fermata nemmeno davanti a quei simboli religiosi viventi che sono i monaci buddisti di quel paese.

Le foto sono due, crude come solo la realtà può essere, e vengono proposte proprio oggi che la giunta - continua il sito - ha tentato di mascherare ancora la situazione fingendo un tentativo di riconciliazione
con i monaci buddisti, costringendoli ad accettare doni. Siccome le autorità dei monasteri avevano proibito ai loro bonzi di farlo (e francamente poco mi fa pensare che ci sarebbero andati comunque), i militari hanno inscenato una farsa con (pare) militari vestiti da falsi monaci.

Tutto questo mentre nel mondo nessuno riesce a mettersi daccordo su una risposta da dare (la proposta di sanzioni dell'Onu è fallita, lo ricordiamo, per il veto russo e cinese che hanno fortissimi interessi militari con la giunta al potere), in Europa al massimo ci si indigna un pochino (anche qui le sanzioni sono partite il 9 ottobre, ma nessuno sa come e se servano a qualcosa) e in Italia le notizie sono ormai scomparse dai giornali e dai media. Solo un piccolo spot su Mtv resta a ricordarci che tutto questo non è finito.

Ma mentre noi siamo qui un intero paese continua a vivere in questa violenza, e le notizie a uscire solo dai blog di pochi e non dai canali ufficiali. Questo blog ad esempio, ko-htike , prima di tutto questo era una semplice raccolta di foto di uno studente birmano residente a Londra. Dopo è diventato uno dei principali collettori di quello che filtrava tra le maglie della censura dei residenti birmani. Se volete qualche notizia, ancora si trova qui. Ne avevo anche altri, ma purtroppo ho perso gli indirizzi nel trasloco da Milano dove ero in stage... Cercherò di ritrovarli quanto prima.

Le foto filtrate, per finire, sono qui, ma devo avvisare che sono parecchio crude.

Come la repressione nella lontana Birmania.

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