martedì 28 settembre 2010

Democrazia a porte chiuse

A volte - si dice - la stampa dà fastidio. Specie quando ficca il naso nelle cose scomode, anche senza proferire parola, per far vedere  - e capire - alla gente cosa accada davvero nei luoghi dove si decide nelle grandi e nelle piccola cose della loro vita quotidiana

Di sicuro ha dato e continua a dare fastidio ad Adro, dove il sindaco non teme di tappezzare una scuola pubblica con ben 700 cosidetti "Soli delle Alpi" o di incoraggiare cacce al clandestino con premi da 500 euro per ogni vigile diligente ma si dimostra ben più schivo davanti all'occhio di una telecamera, che viene ad ascoltare ciò lo stesso sindaco su quella scuola vorrebbe dire ai propri cittadini nel corso di un consiglio comunale promosso proprio per parlare della questione.

Un consiglio dapprima sospeso, con il sindaco che invita i giornalisti a uscire dalla sala senza fornire una valida motivazione, e poi definitivamente spostato a porte chiuse al giorno seguente dopo il trambusto che vedete nel video qui sotto.


La democrazia ad Adro c'è (almeno si spera) , ma su certe questioni opera evidentemente solo a porte chiuse. E poco importa se fuori dalla porta restano il garante della Privacy (il cui parere sulla presenza delle telecamere ai consigli comunali si può leggere qui) ed i poveri cittadini. Che una volta imbracciata una telecamera evidentemente tanto "liberi" non lo sono più. 

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