"Uccisa dalla burocrazia" ora si dice, e tutti si indignano per il dramma di un padre che - una volta perso il lavoro - è stato fatto scendere senza troppi complimenti dal treno della società civile per cui aveva spalato carbone fino a poco prima. Ma la verità è che è stata uccisa in parte anche da noi, che abbiamo permesso con troppo silenzio il varo di una legge che permettesse questo distratti da discorsi sterili e senza senso e rappresentazioni di uomini che troppo spesso guardano al Cielo più che alla terra in cui abitano.
Uccisa da norme che sacrificano troppo spesso e troppo facilmente le minoranze immigrate sull'altare della sicurezza pubblica, scritte da uomini che cercano lusinghe cavalcando l'onda facile della demagogia cercando non vere soluzioni ma muri di carta per nascondere i problemi. E dall'ottusità di chi confonde la vita di un bambino con un pezzo di carta colorato di giallo.
Non è ora di svegliarsi e ricominciare a pensare davvero a dove stiamo andando?
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