Lo stage? doveva essere la porta d'ingresso per molti giovani al mondo del lavoro, ed il ponte ideale tra imprese e ragazzi in cerca di lavoro che dovevano trovare in esso il modo per farsi conoscere. Ma - non tanto a sopresa - l'ennesimo studio sugli stagisti italiani promosso dall'Isfol e dalla testata on line 'Repubblica degli stagisti' dell'amica Eleonora Voltolina fa scoprire che la realtà è molto ma molto diversa. Leggetevi il riassunto sotto dell'AdnKronos e l'intervista ad Eleonora Voltolina, e ditemi la vostra!Meno di uno stage su cinque porta a un contratto vero, eppure i ragazzi sperano sempre che sia una porta d'ingresso al mondo del lavoro. In quasi la meta' dei casi, lo stage si conclude con una stretta di mano e un arrivederci e una volta su cinque (18,5%) la proposta che arriva e' quella di una proroga dello stage.
Il sondaggio si e' chiuso il 6 ottobre, raccogliendo quasi 3mila questionari. I risultati sono ora al vaglio dei ricercatori dell'Isfol, e l'identikit verra' presentato in un convegno a gennaio 2010, ma alcuni dati sono stati anticipati nel corso della fiera 'Job&Orienta' a Verona. All'appello hanno risposto soprattutto le donne (68,9%) e i 25-30enni, che sul totale dei partecipanti rappresentano la fetta piu' rilevante (65,2%), mentre solo il 16,1% ha piu' di trent'anni e il 18,7% meno di 24.
Uno su tre ha fatto lo stage mentre studiava: il 29,6% durante l'universita', il 6,9% durante il master, un 4,1% gia' durante la scuola superiore, il 5,7% mentre faceva un corso di formazione professionale. Ma ben due su tre hanno invece fatto stage solo dopo il periodo di formazione: il 40,9% dopo l'universita', l'8,2% dopo il master. Nella maggior parte dei casi (37,8%), le persone che hanno partecipato al sondaggio sono oggi in cerca di lavoro; un'altra percentuale rilevante sta ancora studiando all'universita' (21,4%) o sta completando un master (2,4%).Solo uno su quattro (28%) e' gia' occupato. Per quanto riguarda il numero degli stage, coloro che ne hanno fatti tre o piu' sono quasi uno su cinque. Alla domanda 'Cosa ti aspettavi di ottenere dallo stage?', la risposta secca di quasi la meta' dei partecipanti (43,9%) e': trovare un lavoro.
Ma dove si va a fare lo stage? In un terzo dei casi presi in esame, attraverso il sondaggio in una piccola impresa, con meno di 50 dipendenti. Un'altra fetta sostanziosa (26,4%) va invece, all'estremo opposto, in una grande impresa, con oltre 250 dipendenti. In generale, il settore piu' gettonato per i tirocini e' comunicazione, spettacolo e pubblicita'; seguono a ruota servizi alle imprese e societa' di consulenza e turismo, ospitalita' e tempo libero.Uno su cinque va in un ente pubblico. Nella maggior parte dei casi, gli stagisti vengono inseriti nell'area relazioni esterne, ufficio stampa, eventi e in quella marketing e pubblicita'.
Uno stage su dieci dura addirittura di piu', tra i 7 e i 12 mesi. La percentuale di coloro che portano a termine lo stage e' schiacciante: oltre il 90%. Chi lo interrompe prima lo fa soprattutto (5,6%) perche' insoddisfatto o per passare a un'offerta migliore (3,4% un lavoro, 0,7% uno stage a condizioni piu' vantaggiose). E' pero' la figura del tutor a rappresentare la nota dolente: solo la meta' dei partecipanti e' soddisfatta del suo. Nell'altro 50% dei casi, il tutor viene definito poco presente (18,6%), o un altro rispetto a quello indicato sul progetto formativo (6,8%), o addirittura niente di piu' che una firma sul modulo (17,8%).E voi che ne pensate? Commentate stagisti, commentate...









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