Il blog riaprirà tra un po': a presto!
Per chi sa, ci si vede su Facebook, Msn, blog (i commenti comunque li vedrò), cellulare, posta, piccioni, telegrafo e quant'altro.
Appena ritrovo una sistemazione stabile ritorno anche qui.
"Anche un orologio rotto due volte al giorno avrà sempre ragione" (Get Fuzzy)
Il blog riaprirà tra un po': a presto!
Appena ritrovo una sistemazione stabile ritorno anche qui.
Scherzo bastardo del lunedì!
Tanto con me non ci riuscirete mai! La Coca Cola è l'unica bevanda al mondo che mi faccia veramente vomitare! E non per modo di dire... :)
Oggi penultimo giorno di stage... Tra un po' i saluti...
Queste sono le foto di quello che ho visto stamattina. Vi avviso: non vedrete immigrati, e nemmeno militari. Nemmeno gran parte degli ambienti dove siamo stati, in cui non ci è stato permesso di fare alcunchè. Di persone vedrete a stento noi. Ci è stato detto da subito: "vietato fotografare qualsiasi persona, pena l'immediato trascinamento fuori". "Qui ci sono dei rifugiati politici - è stata la spiegazione - e tramite internet le foto che potreste fare potrebbero arrivare ovunque e metterli potenzialmente in pericolo". Sarà. Di sicuro le foto non fatte non hanno messo in pericolo loro.
Una volta superata la sbarra, c'è il piccolo ingresso nel mezzo del muro grigio. Un metal detector all'interno si frappone tra noi e il cortile. Prime raccomandazioni: "Fate i bravi". Nessuna foto non autorizzata, specialmente agli "ospiti" (qui reclusi sembra una parola brutta, si parla sempre di "ospitalità" come se fosse un albergo) pena l'essere subito sbattuti fuori. "We Agree", per forza.
L'interno del cortile principale. L'entrata è dritto in fondo, al centro della foto. Il centro - ci spiegano - può contenere massimo 114 persone, e non può mai sforare il suo limite di capienza. Le sezioni sono 5, da 28 persone l'una: due per gli uomini, una per le donne, una per i trans e un'altra per i rifugiati politici. Oggi ci sono 80 persone: il centro è comunque pieno, perchè una delle sezioni è fuori uso per lavori di ristrutturazione. Vedremo una sola delle 5 sezioni , ed una ventina scarsa di uomini. Non ci sarà permesso di parlare con nessuno.
Una delle stanze di astanteria all'ingresso. Una volta portati al centro, dopo essersi fatti una doccia agli immigrati è fatta una visita medica accurata, per evitare di prendere all'interno gente con malattie infettive gravi (stile Tbc). Chi è positivo ai controlli viene portato col 118 al S. Raffaele, l'ospedale più vicino. "Come qualsiasi milanese", ribadiscono i nostri "tutor" della prefettura.
Magliette, calzini e ciabatte per chi arriva. L'ambiente è pulito, asettico: non c'è una pagliuzza fuori posto. Girando siamo scortati da una decina tra militari e uomini della croce Rossa Italiana. Noi reporter siamo una quindicina, i consiglieri comunali una dozzina circa. Perennemente scortati, e mai lasciati soli. Nelle stanze si sta uno o due minuti. Una veloce spiegazione e poi subito fuori.
Il medico nell'infermeria (con cui ci fanno parlare, ma di cui non ci permettono di fare foto) racconta che qui le uniche malattie che si vedono sono al massimo quelle stagionali. sintomi da raffreddamento, febbri e varie. Questo per tranquillizzare i consiglieri che gli chiedono di sospetti casi di tubercolosi. Questo cartello messo all'ingressso della zona letti però insospettisce un po'...
Una saletta per i colloqui. Agli immigrati è concessa un'ora di colloqui la mattina con i legali ed un'ora nel primo pomeriggio con i parenti. Possono restare nel centro fino a 60 giorni, ma la media di permanenza si assesta sui 40. Dopo questo termine scatta l'espulsione o il foglio di via. Dei 1100 "ospiti" che la struttura ha avuto nel 2008 ne sono stati espulsi "solo" 540.
Il pasto tipico di un immigrato, e il cosidetto "kit di ingresso". Il pasto messo lì in bella vista la dice lunga su quanto questa visita fosse stata "progettata" a priori. La maggior parte dei transiti del Cie - ci raccontano - sono costituiti da persone colpevoli di reati che prevedono l'espulsione oppure già colpiti dal provvedimento. Ciò fa sí che il centro costituisca praticamente una "porta d'uscita" dal paese, al contrario di un ingresso che vblocca chi entra irregolarmente come normalmente si pensa.





Basta non pretendere cose serie, e ci si aggiusta! Poi ci si chiede perchè tutti i ragazzini sognano di fare i soldi nei reality show...
(Visto oggi nell'edicola della metropolitana, stazione di Loreto)

Uno scorcio di uno dei corridoi. Che ci crediate o no, uno dei pericoli più grandi per gli speleologi sono le siringhe dei tossici. Lì sotto era pieno di queste e di rottami. Le une tirate dal foro in alto, gli altri dimenticati lì da decenni.
Il Tempio della notte: una ex ghiacciaia riadattata a tempio circolare. L'intonaco è crollato, e si vedono i muri originali restrostanti in mattoni a stratificazioni varie.
Un particolare del capitello corinzio di una delle 8 colonne che ornano la sala. In realtà una si spezzò a metà, ed è solo una sezione! Ma è nascosta bene...
Gianluca Padovan, uno dei due "capi" dello SCAM assieme a Ippolito Ferrario, in una delle 8 nicchie della sala. Probabilmente una volta erano ornate da statue, e l'effetto sarebbe stato abbastanza simile! :)
Un particolare dei soffitti di uno dei corridoi. Gli stili del Tempio sono parecchi, tutti diversi e fusi tra loro. Gli speleologi dell' Scam l'hanno "riscoperto" nel luglio 2006, incuriositi da uno strano pozzo in cima ad una collinetta che pareva non portare da nessuna parte...
Un piccolo particolare di cosa si può incontrare girando nei corridoi degli ipogei artificiali. Questo estintore sfondato avrà almeno 40 anni di ruggine addosso!
L'uscita dall'esplorazione. E' stato bello, e si tornerà...
Gianluca Padovan disserta sulla storia del Tempio e sulle prossime missioni dello Scam. La maggior difficoltà per loro? Ottenere i permessi per scendere! A volte tra la "scoperta" di un luogo e la discesa al suo interno passano anni!
Alla prossima ragazzi. Grazie ancora!
Applausi al "Giorno di Milano" che per illustrare l'articolo sull'ordinanza che proibisce "Il consumo di droghe in luogo pubblico" per "motivi di decoro urbano" (tradotto. "Mettiamo quello che non ci piace sotto il tappeto", con la consueta ipocrisia. A casa posso devastarmi di canne e diventare tossicomane di 14 sostanze diverse, ma fuori devo essere ordinato e "decoroso") piazza sotto questa foto intitolata "Spinelli in strada".
Il tossico, o l'assuntore indecoroso di spinelli, è d'altra parte solito indossare durante il misfatto il tipico abbigliamento da militante Hezbollah per la vergogna del suo gesto illegale. I più assuefatti riescono anche a fumare uno spinello attraverso la sciarpa senza nemmeno srotolarla. In casi eccezionali bypassano anche un casco integrale, senza nemmeno alzare la visiera. Ma per favore...
Applausi al Comune di Venezia che ha permesso che, per i restauri in corso al Palazzo Ducale e al palazzo a fianco, ha permesso che il Ponte dei sospiri fosse ridotto così. Un vero schifo! La foto viene da Venessia.com, l'unico che abbia denunciato la cosa. Io l'ho vista e fotografata sabato sera di notte. Speravo di ripassare durante il giorno successivo per farne un'altra migliore, ma non ci sono riuscito, così la "scrocco" dal loro sito...
L'autore di cotanto scempio? Pare sia Oliviero Toscani, che avrebbe ottenuto l'appalto per piazzare la pubblicità su entrambi i lati del canale. Il Comune ha ceduto perchè gli sponsor avrebbero permesso di recuperare i 5 milioni di euro necessari agli interventi di consolidamento, che peraltro pare dureranno circa 3 anni! Se andate a Venezia, scordatevi la foto...
E per oggi direi che basta così....
Stamattina poi quando mi sono svegliato mi sentivo tipo così: uccellino spaurito in casa vuota, rintronato come sempre e con il solo istinto di sopravvivenza di trovare subito il barattolo del caffè per poter cominciare la giornata...
L'unico pensiero era la constatazione strana di stare dimenticando come sia dormire da soli. Una volta era normale, oggi sembra strano.. Poi come al solito redazione, e articoli e il solito tran tran.
Milano non ti lascia mai più di un attimo da solo: qualcosa da fare te lo procura sempre...
Sempre detto che è un programma tv che da guardare secondo me fa male, però ad arrivare a questo... Dal sito dell'Ansa:
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La foto sotto il logo del titolo è di Riccardo Roiter Rigoni (da www.venessia.com), lo sfondo è un rifacimento grafico di Corto Maltese, dal genio di Hugo Pratt.