Solita roba all'italiana...
Dal sito del Corriere.it:
Discoteche In commissione Trasporti: era inutile, puntiamo sulle pene
Camera, un blitz cancella il divieto di alcolici dopo le 2
Primo stop bipartisan. Giovanardi: grave errore
A Capodanno l’associazione che li raccoglie ne aveva chiesto la moratoria fino a Carnevale. Dunque tutto cambia, tre mesi dopo. La cosa sembrava passata in sordina, anche se per il momento quel divieto resta in vigore, perché il testo dovrà passare all’esame dell’aula e, se approvato, spedito al voto in Senato. Ma non è sfuggito a Carlo Giovanardi, deputato dell’Udc. «Hanno votato tutti per abolire il divieto? Anche il centrodestra e il mio partito? Lo considero sbagliato—dice —. I dati diffusi dal ministero tra ottobre e dicembre hanno mostrato un calo degli incidenti stradali notturni, rispetto allo stesso periodo del 2006, del 30,4% e delle vittime al di sotto dei 30 anni del 28%. Non si modificano norme che hanno ottenuto questi effetti, semmai si ampliano perché hanno ragione le discoteche quando dicono che non è giusto che il divieto valga solo per loro: io proporrò di estenderlo a bar, pub, chioschi».
L’errore più grande, secondo Giovanardi, è di «aver approvato la norma ad ottobre e di aver poi cambiato idea in soli tre mesi. Come può un Parlamento dare un tale devastante messaggio ai giovani? Evidentemente le proteste della lobby dei discotecari hanno sortito il loro effetto». In commissione Trasporti, tuttavia, pensano che quel divieto, di fatto aggirato, non incida sul calo degli incidenti notturni e della mortalità, ma che a fare la grossa parte è stato l’aumento considerevole dei controlli per le strade e davanti alle discoteche. Da appena 200 mila del 2006 a oltre 800 mila nel 2007. E se dal ministero si fa intendere che, comunque, il ministro Alessandro Bianchi non era sfavorevole a quel divieto, e da parte sua non lo avrebbe abolito, dalla commissione Trasporti arrivano altre considerazioni: si è voluto puntare sulle pene, ancora più severe rispetto al decreto convertito in legge ad ottobre, con arresto fino a sei mesi per i casi più gravi e sospensione della patente fino a 6 anni.
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